Di Battista piange miseria su pannolini e latte artificiale: "Dovrebbe passarli lo Stato" Di Battista piange miseria su pannolini e latte artificiale: "Dovrebbe passarli lo Stato"

Di Battista piange miseria su pannolini e latte artificiale: “Dovrebbe passarmeli lo Stato”

Pagare ogni mese 200 euro di pannolini e latte artificiale è troppo secondo Alessandro Di Battista: “Dovrebbe passarli lo Stato”, dice.

Alessandro Di Battista che piange miseria sui pannolini. L’ex parlamentare M5S a Le Iene in un servizio sull’assegno unico familiare confessa le difficoltà di un padre alle prese con i costi necessari a tirare su due bambini.

“Sto molto attento ai prezzi di ogni cosa, vado con le tessere del supermercato nei giorni che c’è l’offerta”. Senza più lo stipendio da parlamentare è dura insomma…

“Un terzo figlio mi piacerebbe, ma ha un costo eccessivo in un Paese che non offre certi servizi. 200 euro al mese tra pannolini e latte artificiale: troppo. Dovrebbe passarlo lo Stato”, dice ancora.

“Mi interessa combattere non fare il capo”

La corruzione, quelli che “lucrano sulla privatizzazione della società e sulla trasformazione dei diritti costituzionali in prodotti” da piazzare sul mercato, “mi interessa combattere questo, non fare il capo, chiedere poltrone o piazzamenti. Non me ne frega nulla. E, come sempre, ci metto la faccia e faccio nomi e cognomi”. Così aveva detto nei giorni scorsi Di Battista su Facebook postando il video della sua intervista a Virus. ll “piccolo”, scrive, “è stato massacrato negli ultimi 30 anni.

“Massacrati i piccoli imprenditori, gli autonomi, i piccoli esercizi commerciali, le piccole aziende. Le opere di manutenzione (quelle che salvano le vite e che migliorano la mobilità della classe media) sono state sacrificate sull’altare delle grandi opere, quelle dove si annida la corruzione e quelle in mano a personaggi spesso in conflitto di interessi. Anche durante la pandemia chi aveva molto si è arricchito ancor di più a discapito di chi aveva meno. Questa è la battaglia!”.

Per Di Battista “i fallimenti delle banche (e della politica che le ha gestite) ci sono costati cifre inimmaginabili, altro che Quota 100 e reddito di cittadinanza. Il sistema (politico, mediatico e finanziario) gioca a dividerci, a farci credere che i responsabili delle crisi sociali siano gli ultimi e non quelli che tengono i fili nei CDA delle grandi banche d’affari”. (Fonti Ansa e Le Iene).

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