Luigi Di Maio: 100mila euro di rimborsi in tre anni. Più di tutti

Luigi Di Maio: 100mila euro di rimborsi in tre anni. Più di tutti
Luigi Di Maio: 100mila euro di rimborsi in tre anni. Più di tutti

ROMA – Luigi Di Maio: 100mila euro di rimborsi in tre anni. Più di tutti. Circola di chat in chat nelle conversazioni dei parlamentari del Movimento 5 Stelle una cifra: 100mila euro, quelli spesi da Luigi Di Maio in tre anni e giustificati nella rendicontazione come “eventi sul territorio”. Cifra che fa trasalire più di un cosiddetto “ortodosso” nel Movimento, perché a parte l’entità della somma, poco in linea con le professioni pubbliche di austerità, fa trasparire un attivismo, una frenesia di protagonismo che sembra fare a pugni con la retorica grillina per cui uno conta uno.

La questione dei suoi rimborsi spese, che in tre anni hanno raggiunto la cifra di circa 100 mila euro, è stata sollevata dal sito del “libro a puntate” sulle vicende del M5s “Supernova” di Marco Canestrari e Nicola Biondo e rilanciata da “Repubblica.it”.

La difesa di Luigi Di Maio. La difesa di Di Maio giunge sul blog ufficiale dei 5 Stelle, circostanza che avvalora l’appoggio di Beppe Grillo e di Casaleggio: “Ho restituito ai cittadini italiani in tre anni e mezzo 204.582,62 euro. E sono felice di averlo fatto”. E’ quanto scrive il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio in un lungo post pubblicato sul blog di Beppe Grillo in cui precisa: “E’ capitato anche che abbia pagato alberghi, biglietti aerei e dei treni per viaggi istituzionali e biglietti aerei-treni per eventi sul territorio, senza farli rimborsare alla Camera, anche se ne avrei avuto diritto. In pratica gestisco due cariche, ma lo Stato ne paga solo una”.

Taglio dello stipendio? Ma, c’è più di un però: per esempio i viaggi gratis sono già appannaggio di un parlamentare. Quanto al taglio di stipendio è vero sulla parte fissa, su quella variabile non proprio. E poi il confronto con gli altri esponenti di punta (a parte il “francescano” Di Battista di cui però bisogna attendere i rimborsi per il suo coast to coast in scooter per il No al referendum): 108.752 euro per Di Maio, 31600 per il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, 28484 euro per il senatore Carlo Martelli, 25mila di Carla Ruocco, 22mila di Barbara Lezzi con 22mila, i 16mila di Alessandro Di Battista.

Se è vero che i parlamentari 5 stelle continuano a restituire parte della loro indennità fissa (Di Maio a maggio 2016 ha restituito 1.686 euro su 4.945), è anche vero che, da quando sono sbarcati in Parlamento, la quota ‘variabile’ delle restituzioni è diminuita drasticamente, come dimostra il grafico del sito maquantospendi.it, che analizza i dati forniti dall’M5S su tirendiconto.it. Così, per restare a maggio 2016 che è l’ultimo mese di cui si trova traccia, dei 7.193 euro di rimborsi forfettari che i deputati sommano all’indennità, il vicepresidente della Camera ha restituito 460 euro. Un andamento simile a quello dei mesi precedenti e migliore di quello di molti suoi colleghi che spesso, quota fissa dello stipendio base a parte, non restituiscono nulla. (Annalisa Cuzzocrea, La Repubblica.it)

 

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