Di Maio padre, altri casi di lavoratori in nero nell’azienda

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Lavoro in nero nell’azienda dei Di Maio, spuntano altri tre casi

ROMA – La vicenda dei lavoratori in nero nella ditta di Antonio Di Maio, il padre del vicepremier Luigi, non è ancora finita e si sta per arricchire di nuovi dettagli.

Le Iene hanno raccolto la testimonianza di un manovale, Salvatore Pizzo, che ha raccontato di non essere stato in regola per un anno tra il 2009 e il 2010. Ora spunta la denuncia di altri tre dipendenti in nero.

La trasmissione di Italia 1 manderà in onda questa sera, 27 novembre, un nuovo servizio con interviste ad altri operai che sarebbero stati utilizzati senza contratto. Lo stesso Pizzo aveva infatti rivelato che nella ditta c’erano diversi lavoratori non in regola. 

L’inviato de Le Iene Filippo Roma ha rintracciato dunque due operai. Uno dei due avrebbe lavorato in nero per otto mesi. L’altro addirittura per tre anni.

In base a quanto raccolto da Le Iene, sembra anche che ci sia un terzo dipendente non in regola, il quarto se si considera anche Pizzo, per non essere avvicinato dagli ispettori del lavoro intervenuti per un controllo si sarebbe dato alla fuga allontanandosi di corsa nelle campagne a ridosso di un cantiere.

In un’intervista a Repubblica, intanto, ha parlato la moglie di Pizzo: “Dopo tutto quello che ha passato, mio marito non riesce a sopportare che Di Maio dice di provenire da una famiglia onesta. Un po’ di tempo fa, fu criticato su Facebook da un grillino e si sentì offeso. Si è arrabbiato e ha deciso di tirare fuori la verità”. E ancora: “Lo abbiamo fatto senza alcuno scopo. Mio marito si era scocciato di questo mondo invisibile, solo noi conosciamo la realtà di queste cose. In un momento di rabbia, di nervi, si dice la verità”.

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