Di Maio: “Togliamo la cittadinanza a Sandro Gozi” VIDEO. La colpa? Lavora per il nemico Macron

Di Maio, togliere la cittadinanza a Sandro Gozi
L’ex sottosegretario Sandro Gozi nella foto Ansa

ROMA – Che l’ex sottosegretario Sandro Gozi sia diventato consulente ascoltato del premier francese Emmanuel Macron proprio non va giù a sovranisti e populisti italiani. In quota Pd, esponente governativo negli anni di Renzi, è considerato una specie di traditore al punto che oggi Di Maio ha annunciato che “bisogna valutare se togliergli la cittadinanza”. 

“Tu lavori per il governo, rappresenti e servi lo Stato italiano e poi a un certo punto lo tradisci e ti vai ad arruolare nelle fila di un altro governo come responsabile della politica europea del governo Macron. Nulla contro la Francia ma bisogna valutare se togliergli la cittadinanza”, ha minacciato di Maio.

Sia pur spuntata, resta una minaccia: non se ne farà nulla ma intanto un altro antitaliano è stato esposto alla pubblica gogna. Non è nuova questa mania di associare gli avversari politici al nemico della patria in servizio permanente.

A parte non si capisce quale eminente autorità o alta magistratura possa revocare la cittadinanza a un professionista, sembra irrilevante per Di Maio che nell’Europa unita a un cittadino europeo sia consentito farsi eleggere in qualunque stato membro. 

Come è accaduto appunto a Gozi che è stato eletto (entrerà nell’aula di Strasburgo quando usciranno i britannici) con En Marche, il partito del presidente Macron: si tratta di un’opportunità con un valore politico preciso, si chiama transnazionalità. Da quando essere europeisti è diventato il contrario di patriota?

Per Di Maio è “inquietante” che “un nostro sottosegretario (del Pd) adesso diventa esponente di un governo con cui abbiamo molte cose in comune ma anche interessi confliggenti”. Dice che non ha nulla contro la Francia: e se ce l’aveva avuta cosa avrebbe fatto, occupato Nizza?

Gozi: “Italia sconnessa da quel che succede in Europa”

“Macron lo conosco da tantissimi anni, da prima che entrasse in politica, l’ho sempre stimato, è una persona di grande competenza –ha affermato Gozi qualche giorno fa a Radio Cusano dopo gli attacchi-. Poi l’ho conosciuto meglio quando lui era nel governo Hollande e io sottosegretario del governo italiano. Io sono stato eletto nelle liste di En marche al Parlamento europeo perché siamo convinti che l’Europa la si può costruire solo con una politica transnazionale, con uomini e donne che hanno obiettivi comuni. Io sono consigliere per gli affari europei del primo ministro, non è che sono ministro del governo francese. Mi aspettavo delle critiche, ma sono rimasto sorpreso da tutto questo scalpore. Vuol dire che l’Italia è totalmente sconnessa da quello che accade in Europa. Quello che è successo con me è successo con tanti altri. Quando leggo: altro tradimento, via la nazionalità italiana, mi viene da pensare: mammamia come siamo caduti in basso in Italia. Capisco Giorgia Meloni, Salvini le ha portato via tutti i temi di destra, non sa più a che santi rivolgersi, si è messa in testa di fare la guerra all’Europa e alla Francia. Capisco che sono europeista e amico di Macron quindi per lei magari sono da condanna a morte. Sono le stesse polemiche che c’erano quando i primi calciatori italiani, come Zola, venivano acquistati dalle squadre estere. Degli ex colleghi della Lega mi hanno chiamato dicendomi: cosa vai a fare il Mourinho della situazione? Io sono juventino però”.

(fonti Ansa, Radio Cusano Campus, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).

 

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