Di Stefano, Casapound: candidato sindaco rubò…bandiera Ue

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2016 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Di Stefano, Casapound: candidato sindaco rubò...bandiera Ue

Di Stefano, Casapound: candidato sindaco rubò…bandiera Ue

ROMA – Di Stefano, Casapound: candidato sindaco rubò…bandiera Ue. Il candidato sindaco di Roma che, secondo la segnalazione della commissione Antimafia fu tratto in arresto in flagranza nel 2013, è Simone di Stefano candidato sindaco di Casapound.

Di Stefano fu condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro in relazione al furto della bandiera dell’Ue avvenuto il 14 dicembre 2013 nel corso di un blitz nella sede dell’Unione europea a Roma.

“E’ stato un gesto politico e continuo ad esporlo come se fosse una medaglia appuntata sul petto. Un arresto e una condanna per furto di una bandiera, quella europea, che per me ha il valore di uno straccio”. Così Simone Di Stefano, candidato sindaco di Roma per CasaPound all’ANSA.

“Siamo ben contenti che sia stato sottolineato che qualcuno lo ha fatto. Non credo di rientrare tra gli impresentabili – aggiunge – Ovviamente c’è la condanna e reati legati alla politica, i canonici e soliti, ma niente di passato in giudicato”.

Il candidato sindaco arrestato in arresto in flagranza per furto aggravato nel dicembre 2013 non rientra tra i 14 “impresentabili” della lista stilata dalla Commissione Antimafia perché il reato di furto non è uno di quelli previsti dal Codice di autoregolamentazione delle candidature votato all’unanimità da tutti i partiti della Commissione e che è più restrittivo delle stesse leggi esistenti. Per quanto riguarda l’esclusione sulla base delle legge Severino, scatta con condanne superiori ai due anni.