Cosa succede quando una provocante Melita Toniolo vestita da “Wonder Woman” importuna politici e finanzieri mettendoli a disagio davanti alle telecamere con il suo fascino? Succede che molti politici scappano o si defilano senza rispondere alle domande, altri invece rispondono un po’ timidamente. Uno solo si sente a proprio agio, ridendo e appiccicandosi alla bella Melita. Chi è? E’ lui, sempre lui, Ignazio La Russa, il ministro della Difesa che quando c’è da mettere la faccia lo fa sempre, a volte anche quando c’è da mettere la lingua.
Non ci sarebbe nulla da obiettare, se non fosse che La Russa è il ministro della Difesa della Repubblica italiana, quindi il riferimento politico delle Forze armate. Come tutti sanno i soldati italiani in queste ore rischiano la pelle senza sapere perché tra i monti dell’Afghanistan, ogni tanto saltano sulle mine e qualcuno di loro ci lascia la pelle. Il comportamento di La Russa dà la misura del livello di insensibilità cui sono arrivati gli italiani in genere, la classe politica e la cosiddetta società civile in particolare.
L’ultima scenetta del ministro è stata appunto con la Toniolo. L’ex del Grande Fratello si è recata davanti la storica sede della Borsa in Piazza Affari a Milano per la relazione in un costume a stelle e strisce ispirato alla vecchia serie tv, “Wonder Woman”. Ha accolto politici e finanzieri col grido: «Chi è il tuo mito degli anni ’80?». Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il presidente delle Generali Cesare Geronzi hanno dribblato l’approccio della Toniolo senza rispondere alla domanda. Che figuraccia…
La Russa invece pare che in questo momento non abbia niente di più importante a cui pensare e si è prestato al gioco e ha avvolto la bella Melita con la fune del suo costume da “Wonder Woman”.
La Russa si è dunque divertito, come testimoniano le foto il ministro mostra infatti tutta la dentatura guardandosi intorno cercando l’approvazione di qualcuno, chissà poi di chi.
Il ministro della Difesa infatti si diverte sempre, si diverte quando fa la linguaccia a dei contestatori italiani urlando con fare da stadio contro uno di loro: “Mi ricordo, sei un pedofilo. Vergognati”.
Si diverte quando si mette a parlare di calcio e della sua amata Inter lo stresso giorno in cui soldati italiani vengono uccisi in Afghanistan. “Colpa dell’ufficio stampa” si difende lui, fatto sta che la cosa è rimasta ed è stata come uno dei momenti più bassi toccati dal ministro. Che siano televisioni, radio, tribune sportive, stadi, giornali, La Russa c’è sempre, pronto ad intervenire sia quando c’è da difendere il Pdl e Berlusconi, sia quando c’è da “goliardare”. La faccia di La Russa è sempre pronta per l’uso, stessa cosa per la lingua.