Dimissioni Bossi, nella sua Gemonio chi lo scarica e chi lo difende

Pubblicato il 5 Aprile 2012 - 00:23 OLTRE 6 MESI FA

GEMONIO (VARESE), 5 APR – Sono state le dirette televisive a far 'arrivare' a Gemonio, dove abitano il 'Capo' e la sua famiglia, la notizia delle dimissioni di Umberto Bossi. Al bar della piazza, dove il Senatur passa quasi quotidianamente, un gruppo di anziani stava giocando a carte.

''Impossibile'', si e' lasciato scappare qualcuno. Qualcuno altro pare abbia invece sogghignato. ''Ero in ufficio per la riunione della Giunta e mi e' arrivato un sms'', spiega il sindaco (ovviamente leghista) di Gemonio, Fabio Felli.

''Mi spiace perche' Umberto ha fatto tanto, siamo solidali dal punto di vista umano, Bossi e' sempre Bossi – dice il primo cittadino -. La giustizia fara' il suo corso e se c'e' pulizia da fare la si faccia, altrimenti non si va avanti''. La routine di provincia e' stata dunque spezzata, dopo una mattinata trascorsa come al solito, anche se il chiacchiericcio popolare sulla famiglia Bossi si era gia' infittito da martedi', alla notizia dell'inchiesta sull'utilizzo dei fondi della Lega.

A Gemonio, dove Bossi vive con la moglie Manuela e i tre figli da oltre vent'anni, le accuse all'ex tesoriere Francesco Belsito sono argomento all'ordine del giorno proprio perche' toccano i figli del leader del Carroccio che sono cresciuti da queste parti. E ci si divide: Bossi ''non ne sapeva nulla, e' tutto un complotto'' oppure anche lui ''e' come gli altri''? La routine del Senatur la conoscono tutti, qua. Al bar sulla piazza principale va spesso a bere il caffe' la mattina prima di andare in via Bellerio o una Coca Cola nelle lunghe giornate estive. Scambia parole con tutti gli avventori, con il sigaro in mano quando e' in terrazza o con il pugno pronto a sfidare i conoscenti che prestano la propria mano aperta. ''Si interessa delle storie del paese, ha gusti molto semplici'', assicurano dietro e davanti il bancone.

Ma in questi giorni la vox populi e' scatenata. Nessuno osa turbare la privacy della villetta gialla in via Verbano, quella che sarebbe stata ristrutturata con i soldi della Lega e che dal 2004, dal malore di Bossi, e' stata spesso teatro di vertici politici.

Quando una troupe televisiva lo ha avvicinato ieri proprio sul portone di casa, il Senatur si e' lanciato nell'insulto prima di salire in auto verso Milano.

''Sono sporchi ed e' ancora piu' deprecabile perche' sono i primi a chiedere onesta' agli altri'', ha detto davanti ai microfoni una signora che usciva da messa. Ma a Gemonio altri sono pronti a difendere ''l'Umberto, che ha vissuto per il partito'', e poi ''e' un compaesano e tutti i compaesani sono sacri''. Ognuno sa che, in un modo o nell'altro, si continuera' a parlare per un bel po' di Gemonio, anche adesso che il segretario federale ha deciso di fare un passo indietro.