Dimissioni, Ignazio Marino si prende 8 giorni che non ha

Dimissioni, Ignazio Marino si prende 8 giorni che non ha
Dimissioni, Ignazio Marino si prende 8 giorni che non ha

ROMA – Ignazio Marino fa confusione sui numeri delle sue dimissioni e dice, in conferenza stampa al Campidoglio, che come legge prevede “ha 20 giorni per rifletterle” se ritirarle o meno. Peccato, e questo il primo cittadino di Roma dimentica di dirlo, che di quei 20 giorni 8 siano già passati. A conti fatti, insomma, di giorni ne rimangono per la riflessione soltanto 12: il mandato da sindaco, salvo ripensamenti, scade il due novembre.

Il punto è che Marino dice, e non c’è ragione di non credergli, che ci sta pensando davvero. E il sindaco di Roma sarebbe capacissimo di ritirarle quelle dimissioni: “Come ho scritto nella lettera di dimissioni del 12 ottobre alla presidente dell’Assemblea capitolina Valeria Baglio e come prevede la legge, ho preso 20 giorni di tempo per riflettere. Se ho scritto che volevo prendere tempo per valutare, significa che lo pensavo e lo penso ancora”.

Insomma Marino valuta.  E mentre valuta attacca aspramente Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia che con i loro esposti hanno dato il là all’inchiesta per cui Marino è stato sentito come persona informata sui fatti. Riassume Viola Giannoli per Repubblica:

“Gli esposti presentati contro di me sono vergognosi, scritti da persone in malafede o ignoranti” ha subito attaccato, riferendosi alle denunce dei due partiti di opposizione. Ad esempio, ha spiegato, “gli scontrini riferiti alla tintoria non riguardano il lavaggio dei miei vestiti ma di quelli storici dei trombettieri di Vitorchiano che quando grandi autorità sono venuti durante i mesi della mia consiliatura in Campidoglio sono stati ricevuti con un tappeto rosso messo ai bordi della Maserati con cui viene accompagnato il capo dello Stato”. “Non ho mai – ha poi dichiarato – usato denaro pubblico per miei fini personali, semmai il contrario: a volte ho speso il mio denaro personale per fini pubblici”. Il primo cittadino dimissionario ha poi ribadito di non essere indagato ma di essere stato ascoltato dai pm come “persona informata sui fatti”. “Mi sono dimesso da sindaco – ha spiegato – per un estremo rispetto dell’autorità giudiziaria, dinanzi alla quale volevo presentarmi da dimissionario, per spiegare i fatti relativi agli esposti che mi riguardano”.

 

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