Diocesi Bologna: "Giudicheremo Merola anche sulla famiglia"

BOLOGNA, 26 GIU – ''Siamo convinti che il sindaco abbia il potere, la responsabilita' e l'autonomia (quella che gli conferisce la legge, non quella che qualcuno dei suoi, sia pure autorevole, vorrebbe cucirgli addosso) per governare. E' sull'esercizio di questi tre fattori che sara' giudicato. Anche a proposito della famiglia''.

Cosi' 'Bologna sette', supplemento domenicale al quotidiano cattolico Avvenire curato dall' Arcidiocesi guidata dal cardinale Carlo Caffarra, interviene con un commento alle dichiarazioni tv fatte giorni fa da Virginio Merola, che ha parlato di piu' punti alle coppie sposate rispetto a quelle di fatto nelle graduatorie comunali per gli alloggi pubblici.

''Quello che e' successo dopo, il fuoco amico, la nota del sindaco che ridimensiona, il contentino dato a certe lobby, era facilmente prevedibile – scrive 'Bologna sette' – cosi' come erano abbastanza scontate le dichiarazioni contro il matrimonio di numerosi esponenti del partito del sindaco e della coalizione che lo sostiene''. L'Arcidiocesi rileva che le parole di Merola sulla famiglia corrispondono ''in modo millimetrico'' con quanto affermato in campagna elettorale, parole che, ''insieme all' appoggio dato da Merola al fattore famiglia proposto dal Forum delle associazioni familiari alla vigilia delle elezioni, sono state uno dei criteri che ha convinto molti bolognesi (tra questi anche diversi cattolici) a votarlo. Per noi (ma anche per il sindaco, supponiamo) ogni promessa e' debito. E il primo cittadino, se sara' coerente, con le forme e i tempi (speriamo non da calende greche) che riterra' opportuni, dovra' costruire a Bologna un percorso di politica familiare''. Essere il sindaco di tutti ''non vuol dire essere il sindaco di tutte le minoranze accomunate dall'obiettivo di mettere all'angolo e discriminare la maggioranza, non significa essere il sindaco di tutti quelli che manipolano la legge ad uso e consumo dei propri interessi''.

Gestione cookie