Direzione Pd, Bersani: “Qui si usa il metodo Boffo” VIDEO

Direzione Pd, Bersani: "Qui si usa il metodo Boffo"
PIer Luigi Bersani (Foto Lapresse)

ROMA – “Cerchiamo di raffreddarci un po’ la testa”: esordisce così Pier Luigi Bersani alla direzione del Pd. Dice di non cercare rivincite, ma subito parte la stoccata: la questione, dice, non è la riforma del lavoro, ma il “metodo Boffo” usato nel Pd, con riferimento al metodo denigratorio usato nei confronti dell’ex direttore di Avvenire, Luigi Boffo. “Bisogna poter dire la propria”.

L’ex premier dice sì ad una riforma del Lavoro, ma in base a “qualità e produttività”, che si ottiene con “meno precarietà”. Presenta il pericolo dell’abolizione dell’articolo 18: che chi è tutelato non si sposti più, per timore di perdere il diritto al reintegro. “Il diritto al lavoro non è monetizzabile“, dice criticando l’ipotesi di Renzi di sostituire il diritto al reintegro con un indennizzo monetario.

Bersani loda la politica dei “mille giorni” ma anche lui parla di un “deficit di sostanza riformatrice”. Ribadisce che non è vero che se non ci sono posti di lavoro è colpa dell’articolo 18 e chiede di ricostruire la base produttiva, con politiche pubbliche. E con una caccia agli evasori:

“L’unico nostro bacino di risorse sta nell’infedeltà fiscale”. 

 

 

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