Dizionario Movimento 5 Stelle: “Auto vietate, no Tav, tasse sui piatti di carta”

Pubblicato il 10 Febbraio 2013 - 12:51| Aggiornato il 14 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Agricoltura urbana, auto solo elettriche, addio Tav e Ponte sullo Stretto di Messina, dimezzamento dell’illuminazione pubblica: sono solo alcune delle proposte di Beppe Grillo e degli “attivisti” come si fanno chiamare del suo Movimento 5 Stelle. 

Ad enunciare le varie idee futuri decreti se i grillini riuscissero a pesare davvero in Parlamento ci pensa il Giornale, con un dizionario per voci, il “bestiario di Grillo & co”, “un’antologia di tutti i rigurgiti della sinistra”, scrive il quotidiano.

AGRICOLTURA – Dopo la mussolinia­na traversata dello Stretto c’è anche la battaglia del grano. Il futuro dell’economia italiana è l’agricoltura. “Il Paese non ha da tempo l’autosufficienza ali­mentare”, ci spiega Carlo Cesa­rini, candidato in Umbria. La so­luzione? “L’agricoltura urba­na”. Praticamente un orto in cir­convallazione. Siamo all’orga­smo del Km zero. “Ciò potreb­be dar lavoro agli ultraquaran­tenni”, prosegue il candidato. Ma probabilmente potrebbe anche riempire i reparti di orto­pedia.

AUTO – Da mettere al bando e vie­tare. Nell’immaginario grilli­no un uomo al volante equiva­le a un talebano alla cloche di un aereo: un pericolo per l’umanità. Nicola Mainardi, candidato alla Camera nel col­legio Veneto 2, promette che “entro dieci anni si venderan­no solo macchine elettriche. Per decreto”. Se nei curricula di chi cerca lavoro si specifica ‘automunito’, in quelli grillini si precisa il contrario: ‘auto­smunito’. Al rogo le macchine e in particolar modo i Suv: “Re­strizione del gigantismo delle automobili – scrive Mirko Bo­gnanni, collegio Sicilia 1 –Rivo­luzione del trasporto da basare sui mezzi pubblici”. Insomma: tutti a piedi. Altrimenti aumen­tano le tasse: “Chi ha un auto dovrebbe pagarne di più”. E noi gli confermiamo che è già così.

CUCINA –   “Si mangia i prodotti di stagione, stop sprechi alimenta­ri per accontentare pochi elet­ti”, ecco il pauperismo promosso da Daniele Baldi, candidato in Toscana. Stop a Ogm, pestici­di e fertilizzanti. “Sin dalla scuo­la è necessaria un’alimentazio­ne biologica e non convenzio­nale”, propone la fiorentina Chiara Chiavacci.

GRANDI OPERE – Da fermare. Tut­te. In cima alla lista di quelle da boicottare c’è la Tav (vedi vo­ce). Ma anche il Ponte sullo Stretto, la Gronda e la base Dal Molin a Vicenza. Lo promette Alessandor Borzaga, candidato in Trentino Alto Adige, di profes­sione contestatore: “Da un quin­quennio mi occupo di lotta alle grandi opere”. E ora vuole conti­nuare a farlo dalla Camera.

LUCE – Il buio della ragione. “Il mio obiettivo è quello di agire per ridurre l’illuminazione pub­blica di almeno il 50%”, annun­cia Massimo Cecconi, candida­to nel collegio Europa. Ci illumi­neranno solo le 5 Stelle?

MISSIONI ALL’ESTERO – Tutte da di­smettere. Non solo: “Uscire dal­la Nato e liberare il Paese dalla occupazione yankee”. Parola di Giulio Ranalli, candidato in America Settentrionale e Cen­trale.

RIFIUTI – Come risolvere il proble­ma dei rifiuti? È semplicissi­mo: basta non produrne. “Ri­fiuti zero”, è questo l’abraca­dabra del M5S. Per farlo basta tassare ulteriormente la spaz­zatura. “Tassando involucri, bicchieri, piatti, posate e con­tenitori in plastica”, ammoni­sce Salvatore Bellanza, candi­dato in Calabria.

TASSE –  Ovunque e per chiun­que. Lo sostengono molti dei candidati grillini. Una forma di vendetta contro la società. Par­tendo dalla patrimoniale che deve essere come in Francia: “Applicare l’aliquota del 75%”, spiega Paolo Buda candidato nel collegio Sicilia 2. Ma c’è di più: tasse sui cibi grassi, sulla vi­ta sedentaria, sulle auto, sulla spazzatura e sul lusso.