ROMA – Agricoltura urbana, auto solo elettriche, addio Tav e Ponte sullo Stretto di Messina, dimezzamento dell’illuminazione pubblica: sono solo alcune delle proposte di Beppe Grillo e degli “attivisti” come si fanno chiamare del suo Movimento 5 Stelle.
Ad enunciare le varie idee futuri decreti se i grillini riuscissero a pesare davvero in Parlamento ci pensa il Giornale, con un dizionario per voci, il “bestiario di Grillo & co”, “un’antologia di tutti i rigurgiti della sinistra”, scrive il quotidiano.
AGRICOLTURA – Dopo la mussoliniana traversata dello Stretto c’è anche la battaglia del grano. Il futuro dell’economia italiana è l’agricoltura. “Il Paese non ha da tempo l’autosufficienza alimentare”, ci spiega Carlo Cesarini, candidato in Umbria. La soluzione? “L’agricoltura urbana”. Praticamente un orto in circonvallazione. Siamo all’orgasmo del Km zero. “Ciò potrebbe dar lavoro agli ultraquarantenni”, prosegue il candidato. Ma probabilmente potrebbe anche riempire i reparti di ortopedia.
AUTO – Da mettere al bando e vietare. Nell’immaginario grillino un uomo al volante equivale a un talebano alla cloche di un aereo: un pericolo per l’umanità. Nicola Mainardi, candidato alla Camera nel collegio Veneto 2, promette che “entro dieci anni si venderanno solo macchine elettriche. Per decreto”. Se nei curricula di chi cerca lavoro si specifica ‘automunito’, in quelli grillini si precisa il contrario: ‘autosmunito’. Al rogo le macchine e in particolar modo i Suv: “Restrizione del gigantismo delle automobili – scrive Mirko Bognanni, collegio Sicilia 1 –Rivoluzione del trasporto da basare sui mezzi pubblici”. Insomma: tutti a piedi. Altrimenti aumentano le tasse: “Chi ha un auto dovrebbe pagarne di più”. E noi gli confermiamo che è già così.
CUCINA – “Si mangia i prodotti di stagione, stop sprechi alimentari per accontentare pochi eletti”, ecco il pauperismo promosso da Daniele Baldi, candidato in Toscana. Stop a Ogm, pesticidi e fertilizzanti. “Sin dalla scuola è necessaria un’alimentazione biologica e non convenzionale”, propone la fiorentina Chiara Chiavacci.
GRANDI OPERE – Da fermare. Tutte. In cima alla lista di quelle da boicottare c’è la Tav (vedi voce). Ma anche il Ponte sullo Stretto, la Gronda e la base Dal Molin a Vicenza. Lo promette Alessandor Borzaga, candidato in Trentino Alto Adige, di professione contestatore: “Da un quinquennio mi occupo di lotta alle grandi opere”. E ora vuole continuare a farlo dalla Camera.
LUCE – Il buio della ragione. “Il mio obiettivo è quello di agire per ridurre l’illuminazione pubblica di almeno il 50%”, annuncia Massimo Cecconi, candidato nel collegio Europa. Ci illumineranno solo le 5 Stelle?
MISSIONI ALL’ESTERO – Tutte da dismettere. Non solo: “Uscire dalla Nato e liberare il Paese dalla occupazione yankee”. Parola di Giulio Ranalli, candidato in America Settentrionale e Centrale.
RIFIUTI – Come risolvere il problema dei rifiuti? È semplicissimo: basta non produrne. “Rifiuti zero”, è questo l’abracadabra del M5S. Per farlo basta tassare ulteriormente la spazzatura. “Tassando involucri, bicchieri, piatti, posate e contenitori in plastica”, ammonisce Salvatore Bellanza, candidato in Calabria.
TASSE – Ovunque e per chiunque. Lo sostengono molti dei candidati grillini. Una forma di vendetta contro la società. Partendo dalla patrimoniale che deve essere come in Francia: “Applicare l’aliquota del 75%”, spiega Paolo Buda candidato nel collegio Sicilia 2. Ma c’è di più: tasse sui cibi grassi, sulla vita sedentaria, sulle auto, sulla spazzatura e sul lusso.
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