ROMA – I contratti a tempo determinato senza causale potranno essere rinnovati 5 volte in 3 anni. Le donne in maternità durante il contratto a tempo avranno la precedenza sulle future assunzioni. E ancora la semplificazione dei contratti di apprendistato.
Queste sono solo alcune delle novità previste dal decreto lavoro varato dal Consiglio dei ministri e su cui il governo di Matteo Renzi a posto la fiducia.
Ecco tutte le misure:
Contratti a tempo determinato
I contratti a tempo determinato senza causale, cioè senza ragione dell’assunzione, sono estesi da 1 a 3 anni di durata. Il datore di lavoro potrà fare al massimo 5 proroghe contrattuali in 3 anni, contro le attuali 8 proroghe. In ciascuna azienda sarà però fissato il limite del 20% di dipendenti a termine rispetto agli assunti a tempo indeterminato, cioè 1 impiegato a termine su 5. Se il limite non verrà rispettato, i contratti in eccesso saranno in automatico considerati a tempo indeterminato.
Maternità, diritto di precedenza.
Il congedo maternità potrà concorrere a determinare il periodo minimo di sei mesi di attività perché la lavoratrice acquisisca un diritto di precedenza per contratti successivi presso la stessa azienda.
Apprendistato più semplice.
Per le aziende con più di 30 dipendenti c’è l’obbligo di assumere il 20% degli apprendisti: la percentuale è ridotta rispetto al passato, ma il testo originario del governo l’aveva del tutto eliminata.
Semplificazione del Durc.
Il Durc, documento unico di regolarità contributiva che attesta l’assolvimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile, è stato smaterializzato e sostituito con una semplificazione degli adempimenti burocratici richiesti alle imprese per la sua acquisizione.
Contratti di solidarietà.
I decreti interministeriali stabiliranno i criteri per individuare i datori di lavoro beneficiari della riduzione contributiva in caso di ricorso al contratto di solidarietà. E vengono incrementate le risorse finanziarie per tale finalità, a decorrere dal 2014, con un limite di spesa di 15 milioni (contro i 5,6 mln precedenti).
Scuole comunali, proroghe al personale.
Il decreto prevede la possibilità di rinnovare o prorogare di un anno (fino al 31 luglio 2015) i contratti a tempo determinato del personale educativo e scolastico di asili nido e materne comunali
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