Dl sviluppo: si vota con la fiducia?

ROMA, 15 GIU – Rinvio alla prossima settimana del voto sul decreto sviluppo da parte della Camera, il che permette alla maggioranza di condurre una trattativa meno convulsa, sui molti nodi aperti, come il tema delle cosiddette ''ganasce fiscali'' su cui la Lega fa la voce grossa. Un accordo in questo senso dovrebbe poi trasformarsi in un maxi-emendamento su cui il governo porrebbe lunedi' pomeriggio la fiducia, per concludere tutte le votazioni entro mercoledi'. Che la trattativa all'interno della maggioranza sia ancora in corso dopo il via libera al decreto delle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio, lo dimostra la tempistica. Le due commissioni avevano chiesto di poter portare il decreto in aula lunedi' prossimo, ma il governo aveva insistito per concludere entro martedi' e iniziare il dibattito in Assemblea oggi. Cosi' e' avvenuto ma l'allungamento del dibattito generale a lunedi' mostra che il puzzle del testo va ancora composto. In piu' il governo dopo il rito di Pontida potra' capire meglio gli umori della Lega di fronte a una richiesta di fiducia sul decreto o meglio su un maxi-emendamento su cui si sta lavorando. La Lega e' stata gia' rabbonita in commissione con alcuni emendamenti, come quello che sopprime un comma del testo per venire incontro alle richieste dei mobilifici della Brianza. Ma il Carroccio insiste su un punto, e cioe' l'ulteriore allentamento delle cosiddette ''ganasce fiscali'', cioe' le riscossioni coattive. Il tema e' delicato; dopo l'emendamento che esclude Equitalia dal ruolo di riscossore per i Comuni da gennaio, proprio questi ultimi, tramite l'Anci, hanno espresso ''totale contrarieta''' a ''misure affrettate che metterebbero in seria difficolta' i Comuni sul versante dell'accertamento e della riscossione dei tributi'', visto che essi non avrebbero i mezzi o il personale per fare in proprio. Un ulteriore allentamento delle ''ganasce fiscali'' richiesto dal Carroccio, al di la' di chi sara' l'agente della riscossione, mette in forse le entrate stesse, tema su cui Tremonti non intende rischiare, visto che sta lavorando a una manovra da 40 miliardi. Altro tema caldo e caro al Carroccio e' la scuola, per la quale il decreto prevede un piano triennale di assunzioni di docenti precari. Qui la Lega riproporra' in aula gli emendamenti sulle graduatorie, con il bonus, per i docenti residenti, e un emendamento a favore degli insegnanti che risiedono ''nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificita' etniche e/o linguistiche''; una formulazione foriera di ulteriori polemiche.

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