Domenico Grispino, marito di Cecile Kyenge: “Negro si può dire senza offendere”

Cecile Kyenge (foto Ansa)
Cecile Kyenge (foto Ansa)

ROMA – Negro è parola che si può usare, purché non si voglia offendere. Parola testuale di Domenico Grispino, marito del ministro per l’integrazione Cecile Kyenge. Non è la prima volta che le parole di Grispino fanno discutere: qualche mese fa, per esempio, Grispino parlò di “quattro asini al governo”. Peccato che di quel governo faccia a tutt’oggi  parte integrante anche sua moglie. Poi, quando Roberto Calderoli definì sua moglie un orango Grispino chiese le sue scuse ricordando di avere votato, in passato, per la Lega Nord. 

Stavolta Grispino ha parlato a Radio 24, nella trasmissione “La Zanzara”: 

“La parola negro si può usare, basta che i toni non siano offensivi. La Lega, tra l’altro, è stato il primo partito a candidare una negra”

Grispino, poi, ha parlato anche di Berlusconi. Con toni decisamente accomodanti:

“E’ stato condannato per cose che a livello imprenditoriale sono abbastanza frequenti e per il tipo di reato farei solo una pena accessoria, del tipo restituisci 20-30 volte quello che mi devi e ti perdoniamo, restituisci il maltolto con gli interessi. Processi ne ha avuti tanti, forse troppi anche se quasi sempre è riuscito a girarli a suo favore. Ma se lo votano può continuare a fare politica, non capisco perché debba sparire”.

Quindi una sua valutazione tra presidenti della Camera:

“Boldrini? Preferisco la Pivetti – dice ancora il marito del ministro – è stata brava, si è mossa bene. La Boldrini dovrebbe essere più asettica, ci vuole esperienza per quel ruolo”. Un vero leghista dentro, questo mister Kyenge.

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