La storia di Don Bancomat, sacerdote e tesoriere di Diego Anemone

Diego Anemone

Nelle pieghe dell’indagine che riguarda l’imprenditore Diego Anemone e i suoi appalti, oltre a parlamentari e ministri, fa notizia il coinvolgimento di un prete, subito ribattezzato Don Bancomat. Evaldo Biasini, 83 anni, economo provinciale della Congregazione Missionari del preziosissimo sangue, pagava personaggi illustri e compiacenti per conto dell’imprenditore Anemone, non si sa ancora quanto consapevolmente. La notizia è un’ulteriore colpo alla Chiesa in un periodo non proprio felice, come ricorda oggi Vittorio Feltri nel suo editoriale sul Giornale.

Feltri ricostruisce l’attività di Don Bancomat: a sua disposizione il sacerdote aveva una sorta di tesoretto. Anemone, infatti, aveva ricevuto alcuni appalti dalla Congregazione e, a lavori ultimati, anziché riscuotere il dovuto, lasciava il denaro nelle mani dell’economo che, a richiesta, ridistribuiva le somme a vari personaggi.

Le indagini ora si stanno concentrando sui nomi: chi riceveva quel denaro e perché? “Il prete avrebbe fornito agli investigatori il brogliaccio delle entrate e delle uscite – scrive Feltri-, esaminando il quale non sarà arduo ricostruire come avveniva la spartizione della torta”. Ora bisognerà vedere quanto l’intera vicenda si rivelerà dannosa per la Chiesa, soprattutto in tempi di 8 per mille. Gli italiani finora hanno già dimostrato di essere rimasti turbati dalla vicenda pedofilia. “Tra scandali piccoli e grossi – continua Feltri – l’organizzazione religiosa rischia di perdere in parte la fiducia dei cittadini”.

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