Dpcm Draghi: zona arancione rafforzata (scuole chiuse, visite vietate), no riaperture. Aumentano zone rosse

Anche Draghi userà lo strumento del Dpcm. Non c’è ufficialità ma i tempi stretti non consentono di fare diversamente. Il 5 marzo scade l’ultimo Dpcm Conte. Ma Draghi non vuole ufficializzare i cambi di zona a ridosso delle chiusure. Quidni vuole comunicare i cambiamenti in anticipo. Per dare la possibilità a cittadini e lavoratori di organizzarsi.

Le possibili novità del Dpcm di Draghi sono state anticipate dal Corriere della Sera. E’ possibile l’introduzione di un nuovo colore. L’arancione scuro. O zona arancione rafforzata, così come è stata chiamata in Lombardia. Questo vuol dire non arrivare al quasi lockdown della zona rossa. Ma inasprire le misure della zona arancione. Quindi scuole chiuse (almeno fino alle superiori) e divieto di andare a fare visita ad amici e parenti.

Non solo, l’improvvisa crescita dei contagi (soprattutto per colpa delle varianti) porterà quasi sicuramente a far slittare le riaperture. Vedi palestre, piscine e quant’altro. Troppo alto il rischio della terza ondata, stavolta Draghi dovrebbe dare retta ai tecnici del Cts.

Intanto, aumentano le zone rosse in giro per l’Italia. Le ultime, in ordine di tempo, sono in provincia di Frosinone e in Sicilia. E anche la zona arancione rafforzata (parte della Lombardia e dell’Emilia Romagna) non è che si differenzi poi tanto.

Dpcm Draghi: la novità zona arancione rafforzata

Il governo. dunque, nel confermare le zone a colori, dovrebbe operare delle piccole modifiche. Come l’introduzione della zona arancione rafforzata. Come accaduto nella provincia di Brescia e in alcuni comuni della provincia di Bergamo. Quindi, scuole chiuse e divieto di visita a casa di amici e conoscenti. Non proprio una zona rossa, ma quasi.

Zona arancione rafforzata a Brescia e in Emilia, zona rossa in Lazio e Sicilia

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha firmato un’ordinanza per istituire nella provincia di Brescia e in alcuni comuni della Bergamasca e della provincia di Cremona una zona arancione rafforzata. “Che preveda, oltre alle normali misure della zona arancione, anche la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza”. 

Zona arancione scuro da giovedì anche per 14 comuni dell’Emilia Romagna e zona rossa, invece, per Torrice, nel frusinate, San Cipirello e San Giuseppe Jato (Palermo).

Dpcm Draghi: riaperture palestre e piscine rinviate

Il leader della Lega Matteo Salvini insiste a chiedere le riaperture. Ma il ministro della Salute Speranza e gli esperti del Cts frenano. Segnalando il rischio contagi, specie alla luce delle nuove varianti. “Abbiamo rappresentato al presidente del Consiglio i dati e i numeri, noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente”, ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, al termine della riunione.

“Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione”, ha aggiunto. Anche se è noto che gli esperti sono stati finora contrari alla riapertua di impianti da sci, cinema e palestre. Venerdì ci sarà il nuovo monitoraggio, “poi vedremo”, ha aggiunto.

Da Salvini a Bonaccini: il fronte trasversale delle riaperture

Salvini, che ha visto per mezz’ora il premier Draghi, insiste. “Abbiamo parlato di riaperture. Se c’è un problema a Brescia – ha spiegato – intervieni in quella provincia, non è che fai il lockdown nazionale da Bolzano a Catania. Dunque chiusure mirate e un ritorno alla vita. Se si può pranzare tranquilli, allora si può cenare tranquilli. Se i ristoranti sono sicuri a pranzo allora lo sono anche a cena. E la riapertura di teatri, cinema, realtà sportive, palestre e piscine è un ritorno alla normalità”.

Il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (del Pd), definisce “ragionevole” la richiesta di Salvini con l’obiettivo di “dare ossigeno a qualche attività”. Voglia di riapertura è stata espressa da diversi ministri, di vari partiti, anche dal dem Franceschini, con Gelmini ad auspicare il sostegno con adeguati ristori per le attività che dovessero rimanere chiuse.

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