Dpcm Natale: ci sono i divieti, si sono dimenticati le multe

Dpcm Natale, quello che dice no viaggi, no vacanze natalizie, no agli spostamenti e ai contatti che ne conseguono. Ci sono nel Dpcm i divieti. Ma i divieti in realtà sono inviti, preghiere, suppliche, al massimo grida. Perché? Perché nel Dpcm si sono dimenticati le multe.

Dimenticanza o regalo?

Dimenticanza o regalo si domanda sul Sole 24 Ore Francesco Clementi che ha individuato e segnala il buco, anzi il baco del Dpcm Natale. Fatto sta che secondo la cronaca del Sole 24 Ore (e secondo testo legislativo) le sanzioni per chi viola i divieti di Natale non ci sono. Non possono essere per trascinamento quelle previste dai precedenti Dpcm per complicate quanto cogenti ragioni legislative appunto. Andavano sanzioni e multe (i famosi da 400 a mille euro) ribaditi nel Dpcm Natale. Ma non l’hanno fatto e il quotidiano si chiede: dimenticanza o regalo?

Dpcm fatto coi piedi o con cultura genuinamente nazionale?

Dimenticanza multe o regalo nel Dpcm Natale? Altro bivio è possibile: Dpcm fatto coi piedi (la qualità tecnica della legislazione standard autorizza l’ipotesi) o Dpcm impastato più o meno consapevolmente di una genuina cultura nazionale? Quale cultura? Quella del paese in cui è sempre “severamente vietato”, come potesse esistere un vietato indulgente e accomodante. Che infatti da noi esiste, eccome se esiste. Il vietato indulgente e accomodante, insomma il sarebbe vietato. O anche il : vietato ma come si fa a vietare davvero? (Su scala minima ma esemplare l’argomento con cui I Vigili Urbani di Roma si sono difesi dall’accusa di non multare veicoli in sosta su marciapiedi in certe strade di Roma: lì si usa così, fanno tutti così, come si fa a multare?).

Severamente vietato, al punto che ci sarebbe arresto

Dimenticate nel Dpcm le multe, ci sarebbe l’arresto unica sanzione teoricamente rimasta. Arresto che ovviamente è nei fatti impraticabile e nella generalità dei casi (non tutti però) sproporzionato e incongruo. L’unica carta burocratica che è peraltro il pilastro del vietato indulgente e accomodante è l’auto dichiarazione. Vuoi proprio spostarti, vuoi proprio viaggiare? Dammi una auto dichiarazione così io Stato faccio finta di controllare e tu cittadino fai finta di osservare il divieto anche se ti sposti e viaggi.

Inviti, preghiere, suppliche e…sceneggiate

Inviti, preghiere, suppliche a non spostarsi, a non viaggiare. Inviti e suppliche più che divieti. Divieti senza sanzioni fanno parte di una recita nazional-popolare di cui quella in tempo di pandemia è solo una replica alla grande. Recita che prevede la parte sceneggiata della libertà violata, dell’obbligo di Stato ad abbandonare i parenti soli, del cenone amputato degli affetti e del veglione mutilato della gioia. Infatti chi fa come gli pare di multa e sanzione paga solo il danno fatto al prossimo, cosa di cui abitualmente se ne frega. Oltre che l’Italia del severamente vietato è sempre e ancora l’Italia della rivoluzione con il permesso dei Carabinieri.

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