Dpcm Natale: spostamenti vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio. Ricongiungimenti familiari fino al 20

Viaggi vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio, ma ricongiugimenti possibili fino al 20 dicembre. Saranno questi gli spostamenti contenuti nel tanto atteso Dpcm Natale. Che vuol dire? Vuol dire che fino al 20 dicembre l’Italia sarà zona gialla e chi vuole potrà tornare a casa o andare a passare le vacanze di Natale dove può.

Facciamo chiarezza: ci si potrà spostare solo verso luoghi in cui si ha la residenza. Per esempio, uno studente fuori sede può tornare a casa se ha ancora la residenza nella casa di famiglia. Il 25, 26 dicembre e 1 gennaio invece non si potrà uscire dal proprio Comune.

E poi ancora: coprifuoco ovunque alle 22. Quindi niente uscite post cena a Natale e Capodanno (e anche gli altri giorni). Ristoranti chiusi alle 18. Quindi niente cene. Ma i pranzi (Natale, Santo Stefano, Capodanno) sì. Comunque sia, per avere conferma di tutte queste voci e indiscrezioni bisogna attendere che Giuseppe Conte parli. Quando parlerà Conte? Probabilmente la sera del 3 dicembre (le misure dovrebbero entrare in vigore dal 4).

Dpcm Natale: spostamenti, coprifuoco e zone gialle

Questo dovrebbe essere nel testo del Dpcm. Natale e Capodanno “blindati” dentro i confini comunali. Dal 21 dicembre al 6 gennaio blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. Stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio: il ritorno in classe per tutti sarà quindi dopo la Befana.

Coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno, le misure si faranno ovunque più rigide.

Spostamenti consentiti: le eccezioni

Dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione. E’ proprio sull’interpretazione di queste eccezioni – in particolare le “situazioni di necessità” – che si dibatterà ancora nelle prossime ore con le Regioni.

E anche su misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre. O sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero. (Fonte Ansa)

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