Draghi senza appello: è l'ultima occasione per l'Italia e i suoi tecnici gestiranno i miliardi del Recovery fund Draghi senza appello: è l'ultima occasione per l'Italia e i suoi tecnici gestiranno i miliardi del Recovery fund

Draghi premier, veti incrociati: no Meloni, Lega vuole ministri, M5S aspetta Rousseau per un sì. Leu: “No Salvini”

Draghi premier, proseguono le consultazioni. Il presidente del Consiglio incaricato ascolta uno alla volta tutti i leader politici, loro sono impegnati alla costruzione di un complicato castello di veti incrociati.

Posizione chiara e cristallina, al crepuscolo della giornata di venerdì 5, solo di Meloni e Di Battista (no convinto, con la differenza che la prima al massimo rompe la coalizione, il secondo siede sl vulcano pronto a esplodere che è il suo partito) e Renzi e i rappresentanti delle Autonomie.

Draghi premier, il castello dei veti incrociati

Per il sì a prescindere. Berlusconi, assente giustificato, il sì di Forza Italia glielo ha anticipato al telefono in una cordiale conversazione con lo stesso Draghi.

Il Pd non può che schierarsi con Draghi, i se e i ma sono circoscritti a difesa di Europa e progressività fiscale, dunque con tutti tranne con Salvini. Che invece scalpita aizzato da Giorgetti, vuole il governo di tutti e reclama ministri. Ma non sa come giustificare l’abbraccio alla marmellata sinistrorsa Pd-M5S-LeU.

Anche LeU, stessa pregiudiziale, no Salvini. E’ la storia del perimetro, i confini politici della maggioranza in costruzione.

Un perimetro tanto radicato – per storia interessi ideologia – quanto immaginario, vista la delega in bianco di Mattarella Draghi e la scarsa agibilità residua dei partiti. 

M5S spaccato, anche Beppe Grillo da Draghi. Rousseau risolverà tutto?

M5S, il capitolo più complicato. Il fondatore dei 5 stelle Beppe Grillo dovrebbe far parte della delegazione M5s che domani incontrerà Mario Draghi per le consultazioni, si apprende in ambienti parlamentari del Movimento. 

Per ora si affidano alla liturgia interna, in questo caso la necessità di appellarsi agli iscritti caldeggiata da Davide Casaleggio, insomma il voto online su Rousseau. L’impressione è che anche questa liturgia novissima sia precocemente invecchiata e Draghi deve salvare l’Italia, non i 5 Stelle.

Davide Casaleggio: “Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma – ha detto il presidente dell’associazione Rousseau e figlio del fondatore del Movimento – . Qualunque sarà lo scenario politico possibile c’è ampio consenso sul fatto che l’unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau”.

Pd. Zingaretti sì, ma senza Salvini

Europa e progressività fiscale, i punti non negoziabili del Pd, quindi no a sovranismi e flat tax di marca leghista. “Le preoccupazioni sono forti, per le disuguaglianze, la crescita del Paese. Non dobbiamo cedere alle tentazioni di disfattismo, particolarismo, egoismo, occorre suscitare una proposta italiana, che dia fiducia alle persone.

Siamo qui perché per raggiungere questo obiettivo bisogna realizzare un nuovo modello di sviluppo rispetto a quello precedente la pandemia che non riusciva a creare giustizia, benessere, crescita” dice il segretario del Pd. “Invieremo le nostre proposte per un programma di governo forte, di lunga durata”

Fratelli d’Italia non voterà la fiducia al Governo Draghi

Abbiamo ribadito a Draghi che FdI non voterà la fiducia al suo governo, una scelta che non ha a che fare con un pregiudizio nei suoi confronti. ma l’Italia non è democrazia di Serie B”. Così il Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi. 

“Se arriveranno provvedimenti utili al Paese siamo pronti a dare una mano ma senza chiedere niente in cambio, senza avere ministri”. 

“Sull’alleanza di centrodestra vedremo come finirà: ci siamo divisi molte volte alla fine abbiamo sempre ricostruito. Possiamo dare una maggioranza assieme, posso non condividere ma non giudico gli altri”.

Italia Viva, Renzi: “Draghi è la polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti”

“Grazie a Mario Draghi – ha detto il leader di Iv Matteo Renzi al termine delle consultazioni -: averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. E’ una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. 

LeU: “Mai la flat tax. Alleanza Pd-M5S-Leu strategica”

Gruppo Autonomie: “Draghi più tedesco dei tedeschi”

“Il primo incontro per noi è stato molto positivo. In Germania Draghi ha la fama di essere più tedesco dei tedeschi e quindi c’è un feeling particolare”, ha dichiarato la senatrice altoatesina Julia Unterberger

 

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