Due anni di giunta Alemanno, Roma tappezzata di manifesti

Il 28 aprile 2008 Roma passava dalle mani della sinistra a quelle della destra guidata da Gianni Alemanno. Buona la seconda per l’ex di An, che contro Walter Veltroni non era riuscito a spuntarla nel 2006, ma contro il poco convincente Francesco Rutelli, che in campagna aveva dimostrato forse di non avere veramente a cuore la poltrona di primo cittadino, quel 28 aprile ha portato a casa la fascia tricolore.

A due anni di vita della nuova giunta però di colorito ci sono solo i manifesti apparsi mercoledì mattina, giorno del secondo anniversario,  sui muri della Capitale. Fondo rosso, Alemanno compiaciuto in primo piano e lo slogan: “Roma all’attacco. La forza dell’identità”. Ma dopo 730 giorni di governo si devono fare i conti e prima della conferenza stampa del sindaco, programmata per l’ora di pranzo, è la sinistra a dare i voti: «Un voto ad Alemanno? Gli darei 3…», dice Umberto Marroni, capogruppo del Pd in Campidoglio.

La campagna elettorale di Alemanno aveva denunciato il «buco di bilancio». A due anni le casse comunali sono in rosso, il bilancio preventivo non è stato ancora presentato, i servizi sociali saltano e i Municipi sono in sofferenza.

Altro punto importante del programma nel 2008 le infrastrutture e le opere pubbliche. Peccato che  una ricerca del “Cresme”  ha rivelato che dal 2007 le gare di appalto per lavori pubblici sono drasticamente diminuite: da 500 milioni di euro, ai 177 del 2008 e 145 nel 2009. Aziende in crisi quindi ed economia che fatica a ripartire. Alemanno, a febbraio, ha chiesto al prefetto Giuseppe Pecoraro di «riaprire il tavolo sulla crisi, per creare 100 mila posti di lavoro entro il 2011». Sulle opere pubbliche Alemanno ha rispolverato il sottopassino di Castel Sant’Angelo e, il sottopasso dell’Ara Pacis: idee delle giunte precedenti.

Trasformare Roma in una metropoli ai livelli di Londra, con metropolitane che l’attraversano in lungo e in largo, anche qui non fa una bella figura il sindaco. La linea C è in stallo:  il comitato dei lavori pubblici aveva espresso parere negativo sul progetto esecutivo della linea che doveva unire San Giovanni e Colosseo. I lavori per la B1, la linea che andrà da piazza Bologna a Conca d’Oro procedono, anche se a rilento. Sul prolungamento della B, da Rebibbia a Casal Monastero, e sulla linea D (Eur-Talenti) siamo ancora alla pubblicazione del bando.

I rom vittoria a metà. Alemanno vince ai punti invece su come ha aggredito l’emergenza nomadi. Sotto la sua giunta è stato chiuso il Casilino 900, il più grande campo nomadi di Roma. Adesso, però, ci sono problemi su Tor de’ Cenci dove bosniaci e macedoni hanno rifiutato il trasferimento. Alemanno, in campagna elettorale, aveva anche promesso l’espulsione di 20 mila nomadi. I risultati però non sono ancora noti.

Sulla sicurezza invece luci e ombre. Il Comune, citando i dati delle forze dell’ordine, parla di reati in calo ma in questi due anni non sono mancati i problemi: dall’emergenza stupri, alle liti interne all’amministrazione che hanno portato il generale Mario Mori sull’orlo delle dimissioni. Il nodo era l’organizzazione della “Sala sistema Roma”, affidata ora ai vigili urbani. Alemanno ha varato diverse ordinanze: anti- prostituzione, anti-lavavetri, contro i writers e chi sporca, anti-borsoni. Alcune (come le prime due) hanno funzionato, altre meno.

Decoro urbano ci si mettono anche gli assessori. Roma è invasa dai maxi cartelloni, abusivi e non, e oggi ne fa parte anche quello del sindaco. Tutta opera voluta dalla “liberalizzazione” dell’assessore al Commercio Davide Bordoni. Sulle buche, c’è chi si lamenta e chi plaude il Comune. L’emergenza resta, nonostante la revoca del mega-appalto alla Romeo sulla manutenzione stradale. Alcuni interventi sono stati conclusi: via IV Novembre, i Fori Imperiali.

La morsa del traffico fa meno male. Il sindaco, dopo i disagi durante il vertice Fao, si è scusato coi cittadini per i disagi. E nella conferenza per la mobilità sono state studiate alcune soluzioni: pedonalizzazione del centro, tram sul Moro Torto. Altra idea, mutuata da Rutelli, il prolungamento dell’8 fino a Termini. L’unico intervento rilevante, per il momento, è quello di via Flaminia dove verranno tolte le barriere del tram che dividono la strada.

La pulizia stradale. Nel nuovo contratto di servizio dell’Ama sono previsti anche l’acquisto di nuovi macchinari, la pulizia delle strade tutti i giorni, l’aumento della raccolta differenziata: quest’ultima, in particolare, procede con diverse difficoltà e con la protesta di residenti e commercianti.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie