ROMA – Il sottosegretario all’Economia Laura Castelli (che a 5 mesi dall’insediamento non ha ancora ricevuto le deleghe dal ministro Tria) è incappata in un’altra gaffe, stavolta sul controverso emendamento che avrebbe dovuto introdurre l’ecotassa sulle auto inquinanti.
Sollecitata sul tema a Circo Massimo, la trasmissione condotta da Massimo Giannini su Radio Capital, a chi le faceva notare che una Panda 1200 verrebbe a costare 300/400 euro in più, ha risposto candida. “Potrebbero comprare una Panda 1000”.
Non male come soluzione per una cittadina che disdegna di essere chiamata onorevole, per una portavoce del popolo. La Castelli, come detto, non è nuova ad uscite del genere, specie in tv ne sta arricchendo un voluminoso dossier. Come sulle tessere social per ottenere il reddito di cittadinanza, miracolosamente già in stampa nonostante manchi ancora una legge che ne definisca criteri e condizioni.
Di culto un suo refrain salmodiato come risposta automatica quando non sa che pesci pigliare: a un attonito Pier Carlo Padoan che le spiegava gli effetti deleteri dell’aumento dello spread su banche, imprese e famiglie replicava convinta “questo lo dice lei”. In ogni caso “ecotassa” per lei è termine inesatto e fuorviante, preferisce chiamarlo “ecosconto”, perché introduce sconti a chi sceglie auto elettriche. Panda e altre utilitarie pagheranno di più? Questo non lo dice lei.