Edilizia privata, arriva il silenzio-assenso entro 90 giorni per costruire

Pubblicato il 6 Maggio 2011 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il privato costruttore vuole avviare un progetto? Oggi, come succedeva fino a ieri quando ancora c’era la “licenza edilizia”, dovrà inviare una domanda per iniziare l’attività. La novità è che dovrà ricevere una risposta entro 90 giorni, oppure 150 nelle città sopra i 100mila abitanti o per opere particolarmente complesse. Superato questo limite, se non ha ottenuto un sì o un no, scatta il silenzio-assenso. Nessuno si è fatto vivo, quindi è legittimato a costruire.

La novità è stata inserita nel decreto sviluppo, approvato giovedì dal Consiglio dei ministri. Il testo, che per diventare definitivo attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista per giovedì prossimo, modifica il Testo Unico dell’edilizia, definendo la procedura per il rilascio del titolo abilitativo.

Ma chi ha l’obbligo di chiedere il permesso? Per legge chi avvia nuove costruzioni, ristrutturazioni urbanistiche (ossia chi trasforma intere porzioni di città con demolizioni e ricostruzioni o riqualificazione di aree dismesse), ristrutturazioni edilizie. Questa terza tipologia si articola a sua volta in sei varianti: frazionamento immobiliare (aumento di unità immobiliari), aumento del volume, modifica della sagoma, variazione dei prospetti o modifica delle superfici, cambiamento di destinazione d’uso per i soli centri storici.

La domanda deve essere presentata allo sportello unico dell’edilizia del Comune, allegando i documenti che provano la legittimità dell’intervento, per esempio la proprietà dell’immobile

L’iter. Una volta presentata la domanda entro 10 giorni l’ufficio nomina un responsabile del procedimento che, entro 60 giorni, dovrà presentare la proposta di provvedimento, con una relazione tecnico-giuridica sull’intervento richiesto. Un termine che diventa di 120 giorni nei comuni con oltre 100mila abitanti o per i progetti particolarmente complessi, che verranno definiti tali dal responsabile del procedimento. Può anche chiedere modifiche al progetto, e l’interessato ha 15 giorni di tempo per provvedere. Nei trenta giorni successivi alla presentazione della proposta di provvedimento, il responsabile dovrà presentare il provvedimento definitivo. Se respinge il tutto, ci sono altri dieci giorni per motivare la decisione.

Il silenzio assenso non si applica se sull’immobile ci sono vincoli ambientali, paesaggistici e culturali.