Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica. Succede a se stesso con grande gioia di tutti.
All’ottava votazione, il giorno 4 della tornata elettorale, Mattarella ha ottenuto 759 voti dai 983 votanti. Appena Roberto Fico, presidente della Camera, ha dato l’annuncio, nell’Aula della Camera è scoppiato un fragoroso applauso durato oltre 4 minuti. Un simile applauso aveva accolto la notizia che Mattarella aveva superato il quorum di 505 voti. Un altro alla conclusione dello spoglio delle schede.
In totale il capo dello Stato uscente ha ottenuto 759 voti.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi non poteva che dire: “La rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani”.
E poi: “Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato”, ha commentato il
Così alla fine i grandi elettori hanno scelto quella che in molti hanno definito la soluzione più semplice e utile per l’Italia. I parlamentari riuniti più i delegati regionali dopo giorni di polemiche, nomi bruciati, schede bianche e astensioni, hanno optato per il Mattarella-bis.
Dopo l’harakiri del centrodestra con la rosa di nomi scelta e poi consumata rapidamente ora dopo ora alla fine quindi sarà di nuovo Sergio Mattarella. La soluzione più semplice. La soluzione migliore soprattutto per salvaguardare quel poco che tiene in piedi il Governo Draghi.
“Se serve ci sono”
“Se serve ci sono” sono le parole pronunciate sabato pomeriggio da Mattarella dopo aver incontrato i capogruppo al Quirinale. “Avevo altro piani – le parole riportate del presidente della Repubblica -. Ma se seve ci sono”.
Le parole di Enrico Letta
“Tutti i passaggi politici hanno dimostrato, nel momento più difficile in assoluto, che il campo largo esiste grazie al nostro lavoro. Siamo riusciti a tenere tutti attorno”, ha detto il segretario Pd Enrico Letta all’assemblea con i grandi elettori alla Camera. “Si riparte con un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale”. Lo ha detto il segretario Pd Enrico Letta all’assemblea con i grandi elettori alla Camera. “L’intero sistema politico-istituzionale si regge attorno al Capo dello Stato e al capo del Governo, che sono sopra la mischia”, ha aggiunto Letta. “Quel fragilissimo equilibrio retto attorno a due personalità straordinarie può essere modificato solo se c’è una intesa complessiva che tiene e, affinché ci sia, c’è bisogno della nostra logica del né vincitori né vinti. Questa logica per adesso ispira noi, ma non tutti gli altri”. “Altrimenti, il Parlamento ha una sua saggezza e mi sembra che si stia esprimendo. Assecondare questa saggezza è anche questa democrazia”.
Le parole di Matteo Salvini
“Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al presidente di ripensarci”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini in un ragionamento su Sergio Mattarella. “Una parte del Parlamento non vuole trovare un accordo, allora chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a Palazzo Chigi”, spiega Salvini aggiungendo che “l’importante è che Mattarella non sia percepito come un ripiego”.