ROMA – Nuovo quorum per eleggere il presidente della Repubblica. Un nuovo quorum che, se dovesse diventare legge, rischia di allungare di qualche scrutinio l’elezione.
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha infatti approvato un emendamento alle riforme che modifica il quorum necessario ad eleggere il presidente della Repubblica, e spostando dal quarto al nono lo scrutinio nel quale è sufficiente la maggioranza assoluta.
Attualmente il sistema è più semplice. Per le prime tre votazioni, infatti, è richiesto un quorum dei due terzi (il presidente si elegge con le Camere in seduta comune). Dalla quarta votazione, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta.
Con l’emendamento, invece, si punta a inserire un nuovo passaggio. Dalla quarta alla nona votazione la maggioranza resta qualficata, ma scende leggermente, passando dai 2/3, ovvero il 66% degli aventi diritto, ai 3/5 ovvero al 60%.
Nel 2013 Giorgio Napolitano fu rieletto per il suo secondo mandato alla sesta votazione con 787 voti su 1007. Questa riforma, nel suo caso, nulla avrebbe cambiato visto che Napolitano ha ottenuto ben più del 60% dei voti richiesti dall’emendamento.
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