Il fac simile della scheda elettorale per le elezioni politiche di domenica 4 marzo Il fac simile della scheda elettorale per le elezioni politiche di domenica 4 marzo

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ROMA – Come funziona la nuova legge elettorale? Il cosiddetto Rosatellum, dal nome del capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Ettore Rosato, è un sistema misto: poco più di un terzo di deputati e senatori, infatti, vengono eletti col sistema maggioritario nei collegi uninominali (232 seggi alla Camera e di 116 seggi al Senato). Viene eletto colui che prende più voti in un determinato collegio.

La maggioranza dei parlamentari, invece, viene eletta col sistema proporzionale (386 e 193, rispettivamente per la Camera e per il Senato). I seggi sono quindi assegnati in base alle percentuali di voto ottenute dai partiti. Non ci sono le preferenze. I partiti hanno presentato delle mini liste con nomi bloccati.

Il “paracadute”. Un candidato può correre contemporaneamente in un collegio uninominale e al massimo in altri cinque listini proporzionali.

Le soglie di sbarramento. Per entrare in Parlamento un partito deve ottenere almeno il 3% dei voti. Una coalizione almeno il 10%.

I partiti, inoltre, devono rispettare le norme per la parità tra uomini e donne. Le cosiddette “quote rosa”. Nelle liste proporzionali e nei collegi uninominali i candidati dello stesso genere non possono superare il 60%.

Come si vota?

La scheda è unica. E uno solo è il voto che vale sia per la lista proporzionale che per il candidato nel collegio uninominale. Niente voto disgiunto. Al massimo si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale e poi si può scegliere una delle liste che lo appoggia.

Se invece barrate soltanto la casella del candidato uninominale il voto sarà distribuito tra le liste che lo appoggiano in proporzione alle preferenze ricevute dalle liste stesse.

Quando si vota? Si vota domenica 4 marzo. Dalle 7 alle 23.

Chi può votare? 

Prima di tutto, per partecipare alla tornata elettorale di domenica 4 marzo (unico giorno in cui si vota, dalle 7 alle 23), occorre essere maggiorenni. “Sono elettori della Camera tutti i cittadini italiani, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Per votare al Senato è necessario aver compiuto 25 anni” ricorda il sito del Viminale.

Chi ha più di 25 anni riceverà due schede: una rosa per la Camera dei deputati e una gialla per il Senato. Per chi ha invece meno di 25 anni, è prevista solo la scheda per la Camera.

In Lombardia e Lazio gli elettori riceveranno anche una scheda per il voto alle regionali.

Questo il fac simile della scheda elettorale:

Il fac simile della scheda elettorale per le elezioni politiche di domenica 4 marzo
Il fac simile della scheda elettorale per le elezioni politiche di domenica 4 marzo

Elezioni 2018, come si vota FAC SIMILE scheda elettorale del Senato: clicca qui.

Elezioni 2018, FAC SIMILE scheda elettorale della Camera: come si vota. Clicca qui.

I sondaggi.

Gli ultimi sondaggi pubblicati da Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa danno in leggero vantaggio il centrodestra. Anche se, dicono i sondaggi, una maggioranza sembra impossibile senza larghe, anzi larghissime, intese.

Questo il risultato di un sondaggio del Corriere della Sera per quanto riguarda la ripartizione dei seggi alla Camera: il centrodestra a 283 seggi (con una forchetta che varia tra i 270 e un massimo di 296), 152 per il Movimento 5 Stelle (127-167), 158 per il centrosinistra (148-168).

I candidati.

Nello speciale elezioni di Blitz quotidiano potete trovare l’elenco di tutti i candidati – tra maggioritario e proporzionale – di tutti i partiti che si presenteranno alle elezioni del 4 marzo 2018. Questo il link.

  • Le sfide principali nei collegi uninominali: clicca qui.
  • La mappa dei collegi elettorale, regione per regione: clicca qui.
  • Roma: i candidati e la mappa dei collegi alla Camera e al Senato: clicca qui.

Italiani all’estero. Una delle novità introdotta dal Rosatellum è che i residenti in Italia possono candidarsi anche all’estero. Nella stessa norma si specifica che non possono essere candidati gli italiani residenti all’estero che hanno ricoperto ruoli politici nel Paese in cui vivono nei cinque anni precedenti.

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