Elezioni Abruzzo. "Paracadutato da Roma": la rete contro Marsilio Elezioni Abruzzo. "Paracadutato da Roma": la rete contro Marsilio

Elezioni in Abruzzo, ecco le campagne social per le elezioni regionali

Elezioni Abruzzo. "Paracadutato da Roma": la rete contro Marsilio
Elezioni Abruzzo. “Paracadutato da Roma”: la rete contro Marsilio (Foto Ansa)

ROMA – Si fa scoppiettante la campagna elettorale per le elezioni regionali in Abruzzo. Una campagna giocata molto anche sui social network.

Mentre la candidata del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi punta sul tema dell’onestà, tema cardine del movimento fondato da Beppe Grillo, il candidato del centrodestra Marco Marsilio sembra puntare invece su turismo e cultura, a differenza del candidato del centrosinistra Giovanni Legnini che punta sul rilancio dell’occupazione e dello sviluppo imprenditoriale del territorio, caratterizzandosi proprio per la sua abruzzesità. “Abruzzesità” che però sembra essere uno dei punti deboli di Marco Marsilio.

“Un ‘abruzzese’ con l’accento romano mi mancava”. E’ solo uno dei tanti tweet di risposta al video pubblicato dall’account di Marco Marsilio, una sintesi del discorso svolto in settimana nella convention con Giorgia Meloni che avrebbe dovuto lanciare la sua marcia trionfale verso il governo della regione di cui il Senatore ha origini, ma non residenza.

Ed è proprio su questa “non abruzzesità di Marsilio che si concentrano i commenti più negativi. L’esponente di Fratelli d’Italia – “Marco” – è accusato addirittura di non sapere dove si trova San Benedetto dei Marsi, noto comune della provincia de L’Aquila. Non l’ideale per chi tra un paio di settimane si propone di salire al soglio della Giunta in via da Vinci.

Insomma, non finiscono le tegole per il candidato del centrodestra, dopo il sondaggio dell’Istituto Quorum che lo relega all’ultimo posto rispetto a Legnini e Marcozzi nelle opinioni degli abruzzesi per quanto riguarda l’onestà, l’autorevolezza, la capacità di amministrare, la rappresentatività.

E forse non basteranno le visite di Salvini prima, Meloni poi, e infine Berlusconi, se il primo pensiero che viene in mente al cittadino – non solo a quello che commenta sulla rete – quando pensa a Marsilio è: “Non vogliamo un altro senatore di Roma a governare la nostra Regione…”

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