Elezioni amministrative: 9 milioni al voto in oltre 1.000 comuni

ROMA – Mentre il mondo politico e' al lavoro per definire le candidature a sindaco in vista della tornata elettorale che portera' al rinnovo dei primi cittadini e dei consigli comunali in 1.015 comuni italiani, fissata per il prossimo 6 e 7 maggio, va avanti la macchina elettorale.

Circa 9 milioni saranno gli elettori coinvolti, il ballottaggio e' fissato per il 20 e il 21 maggio.

Il calendario delle operazioni in vista del voto, prevede una scadenza importante all'inizio della prossima settimana: il 2 aprile dalle 8 alle 20 e il 3 aprile dalle 8 alle 12, infatti, sono dedicati alla presentazione delle candidature alla carica di sindaco e delle liste di candidati alla carica di consigliere comunale collegate con il rispettivo candidato sindaco.

Nelle Regioni a statuto ordinario si votera' in 773 comuni: 136 superiori ai 15 mila abitanti, tra cui 22 comuni capoluogo, e 637 inferiori; si andra' al voto poi in oltre 140 comuni in Sicilia, 26 in Friuli Venezia Giulia, 3 in Valle d'Aosta, 1 in Trentino.

In Sardegna per il turno amministrativo si votera' domenica 20 e lunedi' 21 maggio; dovranno essere rinnovati i consigli di oltre 60 comuni. Il 6 maggio, invece, nell'isola si svolgera' il referendum regionale: si tratta di 10 quesiti, tra i quali uno per l'abolizione delle Province.

Proprio in questi giorni il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha annunciato che la Regione garantira' il rimborso per le spese di viaggio per gli emigrati sardi sia per i 10 referendum del 6 maggio, che per le amministrative del 20 e 21 maggio.

I comuni capoluogo chiamati al rinnovo sono complessivamente 28: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Monza, Belluno, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca,Pistoia, Frosinone, Rieti, L'Aquila, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Trapani, Oristano e Lanusei. Non si votera' invece – in conseguenza alle decisioni contenute nel decreto Salva Italia – nelle Province che altrimenti risultavano interessate al rinnovo degli organi elettivi: Como, Belluno, Vicenza, Genova, La Spezia e Ancona. Anche sin Sicilia e' stato da pochi giorni firmato il decreto con il quale vengono revocate le elezioni nelle Province di Ragusa e Caltanissetta.

La normativa attribuisce alle Province Regionali funzioni di indirizzo e coordinamento e rinvia l'adozione di una riforma organica ad un successivo ddl, da predisporre entro il 31 dicembre 2012. A Ragusa si procedera' al commissariamento di presidente, Giunta e Consiglio. A Caltanissetta proseguira', invece, l'attuale gestione commissariale di presidente e giunta, mentre il Consiglio provinciale restera' in carica.

Infine ieri a Cagliari si e' svolta una riunione del Coordinamento nazionale dei presidenti dei Consigli provinciali dell'Upi (Unione delle Province d'Italia) per chiedere cambiamenti sì, ma non abolizione o trasformazione delle Province in un ente di secondo livello, come prevede il decreto Salva Italia, gia' trasformato in legge.

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