ROMA, 6 MAR – Nove milioni di elettori e 1017 comuni: sono i numeri della prossima tornata amministrativa che il Governo ha fissato per il prossimo 6 e 7 maggio. Dei comuni chiamati ad eleggere il sindaco e l'amministrazione comunale, 174 hanno piu' di 15 mila abitanti, 843 sono quelli che ne hanno meno. Nel dettaglio, nelle Regioni a Statuto ordinario i Comuni che rinnoveranno le amministrazioni saranno 777, si cui 137 con popolazione superiore ai 15 mila abitanti (di questi 22 sono comuni capoluogo) e 640 con popolazione fino ai 15 mila abitanti.
Nelle Regioni a Statuto speciale si votera' in 240 comuni; 37 hanno popolazione superiore ai 15 mila abitanti (10 mila per la Sicilia, 3 mila per la sola provincia di Trento) 5 sono i comuni capoluogo. Sono 203 i comuni al voto delle Regioni a Statuto speciale con popolazione fino a 15 mila abitanti (10 mila per la Sicilia e 3 mila per la sola provincia di Trento) di cui 1 comune capoluogo. I Comuni capoluogo chiamati al rinnovo sono: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Monza, Belluno, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, L'Aquila, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Trapani, Oristano, Lanusei. Il turno di ballottaggio è fissato per il 20 e 21 maggio.
Per evitare l'apertura degli uffici comunali nei giorni di Pasqua e Pasquetta, il Consiglio dei ministri ha inoltre stabilito che la presentazione delle liste avvenga in anticipo, dalle ore 8 alle del 34mo giorno alle ore 12 del 33mo giorno antecedenti la data della votazione. Non si terranno invece – per effetto delle decisioni che riguardano le Province, contenute dal decreto Salva Italia – le elezioni provinciali nelle Province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi, ovvero a Como, Belluno, Vicenza, Genova, La Spezia e Ancona. Nei giorni scorsi, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato una norma che prevede il commissariamento, fino al 31 marzo del 2013, delle Province di Ragusa e Caltanissetta, che avrebbero dovuto anche esse rinnovare i propri organi. Con il provvedimento, frutto di un accordo politico tra maggioranza e opposizione, la Sicilia si e' dunque allineata al resto del Paese, come previsto dalla normativa nazionale. La norma rinvia inoltre il ''riassetto complessivo delle funzioni amministrative'' delle Province regionali ad una legge che il parlamento siciliano approvera' entro il 31 dicembre 2012. Il 22 marzo, 45mo giorno antecedente quello della votazione, i sindaci pubblicheranno il manifesto di convocazione dei comizi elettorali con il quale viene dato avviso agli elettori della data del primo turno di votazione e dell'eventuale turno di ballottaggio.
A partire dallo stesso giorno la comunicazione politica radiotelevisiva dovra' svolgersi in tribune politiche, dibattiti, tavole rotonde che consentano il confronto tra le posizioni politiche e i candidati in competizione; inoltre, fino alla chiusura delle operazioni di votazione, in qualunque trasmissione televisiva, sara' vietato fornire indicazioni di voto o manifestare le proprie preferenze di voto. Anche le amministrazioni pubbliche non potranno svolgere attivita' di comunicazione, ad eccezione di quelle impersonali e indispensabili per svolgere le proprie funzioni.
Per la presentazione delle candidature, bisognera' invece attendere il 2 e il 3 aprile. Ai comuni interessati al voto, infine, saranno applicate le nuove norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali che prevedono la riduzione di circa il 20% del numero di consiglieri e degli assessori comunali.