Elezioni amministrative, Pdl chiama Lega. E Bossi non chiude

ROMA – Nonostante Umberto Bossi abbia messo in chiaro che la Lega correra' da sola alle amministrative, Angelino Alfano insiste affinche' il leder lumbard torni sui suoi passi ed eviti ''con la separazione tra Pdl e Carroccio'' di consentire la ''vittoria della sinistra''. L'appello del leader del Pdl, oggi a Venezia per un incontro con i vertici locali, non resta del tutto inascoltato. A differenza di Roberto Maroni che liquida la questione con un ''si vabbe'…'', il Senatur pur ribadendo la corsa solitaria dei leghisti si dice disponibile a considerare delle eccezioni: ''Io so fare il mio mestiere – mette in chiaro – se ci sono le condizioni per la deroga, allora la concedero'''.

Le parole del leader leghista pero' non sembrano contribuire a riaccendere le speranze nelle file del Pdl dove la consapevolezza di un risultato negativo alle amministrative non e' mistero per nessuno. Ecco perche' la strategia messa in campo dai quadri del Pdl, Alfano in testa, resta quella di 'depotenziare' la portata del voto di maggio: ''Dalle amministrative non si puo' trarre un giudizio politico generale'', ci tiene a precisare il segretario pidiellino.

Ma, e' proprio contro il rischio di una debacle che l'ex Guardasigilli prova a cercare di convincere gli ex alleati ad un ripensamento:'' Ci rendiamo conto che le vicende con il governo nazionale ci hanno allontanato – dice a proposito della decisione del Pdl di sostenere Monti – ma speriamo di poter dire che ci hanno solo provvisoriamente allontanato''.

L'auspicio di Alfano e' che ci possano essere delle deroghe che consentano ai due partiti di rinsaldare l'intesa e correre insieme appoggiando lo stesso candidato: una strategia che a detta del segretario pidiellino puo' ''favorire alcuni successi al primo turno per dimostrare che la coalizione tra il Pdl e la Lega e' sempre una coalizione vincente al Nord e che puo' ancora rappresentare una soluzione di governo per questa parte importante del paese che non credo abbia un giovamento da un eventuale successo della sinistra''.

Ecco perche' nei prossimi giorni l'ex Guardasigilli riunira' i vertici del partito per discutere la possibilita' di appoggiare, se ci saranno le condizioni, la ricandidatura di Flavio Tosi alla guida di Verona.

Ma se e' vero che il Senatur non chiude del tutto la porta all'ipotesi di qualche intesa con il Pdl, il giudizio sugli ex alleati non e' cambiato: ''Non siamo d'accordo con la politica di Berlusconi: lui sta con il governo, noi non possiamo. In quello che vuole la gente non c'e' piu' Berlusconi, almeno in Lombardia. Ha anche contribuito a fare danni notevoli, vedi le pensioni oppure le espropriazioni ai Comuni dei loro soldi''.

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