ROMA – Basilicata, l’elettore si ribella a colpi di scontrini nelle schede: numerosi scontrini sono stati trovati durante lo spoglio, un segno di protesta, ribellione e vendetta per ricordare l’inchiesta rimborsopoli, che ha coinvolto decine di amministratori e consiglieri regionali.
Consiglieri e assessori correggevano gli scontrini per farsi accreditare un rimborso maggiore: prendevano da terra lo scontrino di un ristorante, un conto da 62 euro, per esempio. Aggiungevano a penna davanti a quel numero un “1″, ed ecco che la ricevuta si trasforma in 162 euro. L’inchiesta portò alle dimissioni del presidente Pd Vito De Filippo e le conseguenti elezioni anticipate. Gli scrutatori li hanno trovati in alcune sezioni del centro storico di Potenza, nel corso dello spoglio per le elezioni Regionali in Basilicata. Su altre schede gli elettori hanno scritto insulti (”ladri” la parola più gettonata) oppure frasi come ”prima il lavoro e poi il voto”.
Solo due le sezioni scrutinate finora sulle 681 totali. Ma se diventasse un abitudine degli elettori? Ipotesi non del tutto campata in aria, visto e considerato che tutti i consigli regionali d’Italia sono stati investiti da analoghe inchieste su spese immotivate e spropositate da parte di tutti i gruppi consiliari. Gli scontrini potrebbero divenire il simbolo dell’elettore stanco del magna magna: