Elezioni comunali 2023, quasi 800 sindaci da eleggere, 6 milioni di cittadini alle urne domenica 14 e lunedì 15

Elezioni comunali 2023, quasi 800 sindaci da eleggere, 6 milioni di cittadini alle urne domenica 14 e lunedì 15. In Sicilia e Sardegna si vota il 28-29

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 14 Maggio 2023 - 07:38 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni comunali 2023, quasi 800 sindaci da eleggere, 6 milioni di cittadini alle urne domenica 14 e lunedì 15. In Sicilia e Sardegna si vota il 28-29.

Elezioni comunali 2023, quasi 800 sindaci da eleggere, 6 milioni di cittadini alle urne domenica 14 e lunedì 15. In Sicilia e Sardegna si vota il 28-29.

Elezioni comunali di primavera 2023: oltre 6 milioni di italiani domenica 14 e lunedì 15 ( in Sicilia e Sardegna il 28 e 29) sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco in 769 comuni.

Sono 13 capoluoghi di provincia – Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Sondrio, Teramo , Terni, Treviso, Vicenza – e altri quattro in Sicilia: Trapani, Ragusa, Catania e Siracusa. L’eventuale ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29.

Per la tornata del 14 e 15 è il caso di ricordare che 7 dei capoluoghi attualmente sono governati dal Centrodestra e 5 dal Centrosinistra mentre Latina è retta da un commissario prefettizio. Altro numero che dà l’idea di queste elezioni: sono 108 i comuni alle urne con più di 15 mila abitanti. Quattro in particolare le Regioni sotto i riflettori. Ecco perché.

LOMBARDIA – È un test nazionale. Il Centrodestra sogna Brescia. Una sfida importante e delicata per il suo significato politico. Occhi puntati sul duello Fabio Rolfi e Laura Castelletti. Cioè tra l’uomo forte della Lega Nord e la rappresentante della lista civica per 10 anni  vice sindaco nella giunta di Emilio Del Bono, bandiera Pd, deputato dell’Ulivo per tre legislature, oggi socio di una cooperativa cattolica-democratica di cultura (Ccdc). A sostegno della Castelletti è venuta a Brescia anche Elly Schlein.

TOSCANA –  Il Pd tenta la riconquista di Siena oggi governata da Luigi De Mossi, indipendente di Centrodestra. E tenta di riprendersi Pisa ora guidata da Michele Conti (Lega), agronomo con un passato in An. Nella citta’ del Palio il Pd gioca la carta Cattolica puntando su Anna Ferretti, ex referente Caritas locale. A Pisa il Pd va in tandem coi Cinque Stelle. Il Centrodestra punta su Massa, commissariata e ferita dalle bonifiche mancate; qui c’è un turbolento teatrino: tutti contro tutti, otto i candidati. In campo civici, Centrodestra, M5S, Pd, Repubblicani di ritorno. Ben 22 i comuni al voto e tre capoluoghi: Massa, Pisa, Siena.

EMILIA ROMAGNA  –  Elezioni in 21 Comuni (su 330), 110 mila alle urne. Soltanto due centri con più di 15 mila abitanti. Correggio e Salsomaggiore Terme. Solo la provincia di Ferrara non ha alcun comune al voto. Tira aria di sorprese.

MARCHE – Il Centrodestra sogna addirittura il cappotto. Punta a conquistare Ancona, l’ultima roccaforte rossa. Da trent’anni la città è di sinistra. Pronosticato il ribaltone: Pd e M5S non hanno trovato l’accordo. Conquistata la Regione (due anni e mezzo fa) ora è il turno del capoluogo? La stessa Meloni ci crede e lo ha detto apertamente parlando allla città. Vedremo.