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Comunali, dall’uovo dell’astensione che sorpresa esce? Tremano Pd e anche M5s

di Elisa D'Alto |27 Maggio 2013 10:10

ROMA – Un dato su tutti: a Roma l’affluenza, nella domenica del voto alle comunali, è calata di quasi il 20%. Sempre che il lunedì non consegni sorprese nelle segreterie dei partiti si commenta poco e ci si interroga molto. Nella fattispecie: un’astensione così clamorosa che sorpresa consegnerà? Trema il Pd, fresco di tonfo elettorale alle scorse politiche. Ma trema anche il Movimento 5 Stelle, che questa tornata elettorale potrebbe bollare come ex “nuovo che avanza”.

Il dato politico che la domenica di voto consegna è presto detto: troppo alta l’astensione per far sperare i partiti tradizionali. Di solito, in casi come questo, sono i delusi a disertare le urne lasciando così il campo a chi preferisce il voto di protesta. Sempre per rimanere a Roma, è probabile che saranno Alemanno (Pdl) e Marino (Pd) a rimetterci, ed è altrettanto probabile che a beneficiare dell’astensione possa essere l’outsider Alfio Marchini.

Dalle parti del Pd non sono per niente tranquilli. Lo stesso Enrico Letta è preoccupato per un eventuale “tutti contro tutti”: “Daranno la colpa al governo”, dice un ministro di peso a Francesco Bei di Repubblica. “Si aprirebbe un periodo turbolento”, sostiene Letta.

Ma anche i Cinque Stelle hanno di che preoccuparsi. Rispetto alle Politiche di febbraio saranno ancora in grado di attirare il voto dei delusi? Per Roberto Weber, leader dell’istituto di sondaggi Swg, “il M5S i voti li ha conquistati in due mosse, il rancore verso i partiti e una certa voglia di cambiamento da intercettare: su questo secondo piano c’è molta delusione, perché Grillo ha snocciolato una serie impressionante di no”.

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