ROMA – Esclusi dal Parlamento, ma con liquidazioni super: ad esempio, Fini prenderà 250 mila euro per “fine mandato”. Marini 174mila, Miccichè, Bocchino, Paniz sopra i 100mila. Si chiama “assegno di fine mandato” e viene mandato a chi è stato in Parlamento. La cifra sale con l’aumentare degli anni di “servizio”. E sono tutti soldi netti, non ci sono tasse da pagare.
Ovviamente, non lo prendono solo gli “esclusi” (i non eletti di questa tornata elettorale), ma anche i “pensionati volontari” (cioè quelli che si sono ritirati. D’Alema e Livia Turco prenderanno più di 200mila euro, Scajola, Pisanu e Dell’Utri sono tutti sopra quota 100 mila.
La Stampa ci spiega come si calcola questa cifra: Consiste nell’80% dell’indennità lorda (10.435 euro alla Camera; 10.385,31 al Senato) moltiplicato per gli anni di mandato effettivi, o frazione superiore ai sei mesi. Ogni mese dallo stipendio dei parlamentari viene accantonata una quota da destinare a questo fondo (784,14 euro alla Camera e circa 695 al Senato), ma è vero anche che le cifre che incasseranno alla fine i parlamentari cessati dal mandato sono esentasse.
Liquidazione degli esclusi
Gianfranco Fini: 250mila euro
Franco Marini: 174mila euro
Gianfranco Miccichè: 158mila euro
Italo Bocchino 141mila euro
Fernando Adornato: 122mila euro
Maurizio Paniz: 100mila euro
Emma Bonino: 60mila euro
Antonio Di Pietro: 58mila euro
Flavia Perina: 58mila euro
Giulia Bongiorno: 41mila euro
Liquidazione dei pensionati volontari
Massimo D’Alema: 217mila euro
Livia Turco: 217mila euro
Beppe Pisanu: 157 mila euro.
Marcello Dell’Utri: 141mila euro
Claudio Scajola: 141mila euro
Francesco Rutelli: 100mila euro
Pierluigi Castagnetti: 100mila euro
Walter Veltroni: 41 mila euro
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