ROMA – Alle elezioni Europee, alle ore 19, secondo i dati di 5766 comuni su 7.915, ha votato il 43,10% degli aventi diritto. Le urne si chiuderanno alle 0re 23.
Alle elezioni del 2014 erano stati il 41,59%. Lo rende noto il sito del ministero dell’Interno. Nel 2014 l’affluenza finale alle ore 23 fu del 58,6%. Alle politiche del 2018 l’affluenza alle ore 19 fu del 58,4% (dato della Camera).
Al voto anche 3654 comuni tra cui Firenze, Bari, Perugia, Cagliari, Potenza e Campobasso
Oltre che per le Europee, si vota anche per il rinnovo delle amministrazioni di 3.812 Comuni, con 232 comuni che hanno oltre 15 mila abitanti. Secondo i primi dati del Viminale, l’affluenza alle elezioni comunali alle ore 19 è del 55,13%, quando sono pervenuti i dati di 2.134 comuni su 3.654 nelle Regioni a Statuto ordinario.
Sono interessati dal voto anche sei Comuni capoluogo di Regione (Firenze, Bari, Perugia, Cagliari, Potenza e Campobasso) e 21 Comuni capoluogo di provincia (Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Verbania, Vercelli, Vibo Valentia).
L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci è in programma il prossimo 9 giugno. Lo spoglio delle schede comunali comincerà la notte con quelle per le Europee. Domani (lunedì 27 maggio), alle 14 inizierà invece quello per le Regionali e le Comunali.
In Piemonte si vota per rinnovare per la Regione
Oltre che per le Europee e per i rinnovi di molti sindaci, in Piemonte si vota per le elezioni regionali. Secondo i dati del Viminale, l’affluenza alle elezioni regionali del Piemonte alle ore 19 è del 51,81% quando sono pervenuti i dati di 695 comuni su 1.181 totali. Il dato è in linea con la precedente tornata elettorale quando votò il 51,90
Affluenza in forte crescita in tutta Europa
Affluenza ai seggi in aumento nei principali Paesi europei. Oltre che in Francia (+4% rispetto al 2014), in Germania alle 14 la percentuale di persone che si è recata a votare era del 29,4% rispetto al 25,6% del 2014. In Spagna numeri ancora più alti se confrontati con le Europee di cinque anni fa: l’affluenza delle 14 infatti era del 34%, più alta di dieci punti percentuali rispetto al 2014. Boom in Ungheria, dove alle 15 l’affluenza era pari al 30,52%, già più alta di quella complessiva di cinque anni fa.
L’aumento dell’affluenza alle urne è stato registrata anche in altri Paesi. Alle 16, in Romania l’affluenza rispetto al 2014 era cresciuta del 13,01%, una tendenza registrata anche in Slovacchia (+7,95%), Danimarca (+7,44%), Polonia (+7,08%), Repubblica Ceca (con un aumento stimato tra il 2 e il 7%), Estonia (+3,77%), Lettonia (+2,9%), e Cipro (+0,8%). Anche in Olanda, dove le urne si sono chiuse giovedì sera, i dati sull’affluenza sono positivi, +3,88%. Momentaneamente in calo invece la partecipazione in Portogallo (0,85%), Malta (-2,2%) e Bulgaria (-3,58%).
Exit poll media belgi: lista Le Pen supera Macron
Secondo exit poll pubblicati dai media belgi, in Francia la lista del Rassemblent National di Marine Le Pen è primo partito con uno scarto di due-tre punti sulla lista Renaissance del partito di Emmanuel Macron. Il primo avrebbe ottenuto tra il 23 e il 25% contro il 19-22% della lista del presidente. Terza la destra con i Républicains all’11-13%, seguiti dalla sinistra radicale della France Insoumise e dai Verdi, entrambi tra il 7 e l’8%. La lista della gauche, guidata da Raphael Glucksmann, supera appena lo sbarramento del 5%.
Germania, exit poll: Merkel in testa con il 27,7%
Alle Europee in Germania, l’Unione Cdu-Csu di Angela Merkel si conferma il primo partito negli exit poll per le europee con il 27.5%, ma perde il 7,8% (i seggi sono chiusi dalle ore 18). L’Spd otterrebbe 15,6%, perdendo l’11,9%. Successo dei Verdi: arrivano al 20.5%, con un +9.8%, ben oltre le attese, e diventano il secondo partito. L’AfD sta al 10.5%, +3,4%.
Ungheria, Orban al 56%
Alle europee in Ungheria il partito di Viktor Orban, Fidesz, si conferma in testa ai primi exit poll con un netto 56%. Emerge dai numeri resi noti da Europe Elects. Il risultato è superiore di 4 punti percentuali rispetto alle elezioni europee del 2014. Molto lontani da Fidesz tutti gli altri partiti: socialisti (Mszp) e social-liberali (Dk) sono entrambi dati al 10%, sostanzialmente invariati rispetto alle precedenti europee. Gli ultra-nazionalisti di Jobbik otterrebbero invece il 9% dei consensi contro il 14% del 2014, seguiti dai liberali di Momentum al 7%. Indietro i Verdi (Lmp), con il 3% (5,4 nel 2014). L’affluenza alle urne, secondo l’ultimo dato disponibile, è al 30,5% contro il 28,97 finale di cinque anni fa.
Anche in Austria i seggi sono già chiusi. Qui, i sovranisti sono stati travolti da uno scandalo terminato con la loro uscita dal governo: nonostante ciò, l’estrema destra di Strache perde nei sondaggi solo il 2% fermandosi a 17 punti percentuali. Stabili invece i socialdemocratici al 23. I popolari del cancelliere Kurz guadagnao invece il 7% arrivando al 34%.
In Slovacchia, secondo i primi risultati diffusi dal quotidiano “Dannik”, i liberali di centrosinistra di Progressive Slovakia (Ps) della neo-presidente Zuzana Čaputová, hanno vinto le europee. Sconfitta per i socialdemocratici dell’ex premier Robert Fico, al 15% contro il 24% di cinque anni fa. Affermazione a sorpresa dell’estrema destra di SNS, terzo partito al 12%. Nel 2014 aveva ottenuto poco meno del 2%.
Sempre in base ad indagini demoscopiche, a Cipro si affermano invece i popolari di Dizy, testa a testa con i comunisti di Akel. Cresce dal 2 al 9% l’estrema destra, non abbastanza per conquistare parlamentari a Strasburgo.
In Grecia invece, Syriza, il partito di sinistra del premier Alexis Tsipras, perde la leadership a vantaggio del centrodestra di Nea Demokratia.
Fonte: Ansa, Corriere della Sera