ROMA – Elezioni 2013: Montezemolo, Casini e… il centro gioca a quattro punte per Monti. Ovvero, si profila sempre più l’ipotesi che Mario Monti si candidi e lo faccia appoggiato da una “federazione di centro” formata da Udc, Fli, ‘lista Monti’ con Montezemolo-Riccardi-Passera e una lista di ‘montiani’ della prima ora usciti dal Pdl. Luca Cordero di Montezemolo e Pierferdinando Casini continuano a premere su Monti (oggi si sono incontrati proprio per questo) e lui prende tempo, rimandando anche la conferenza stampa di fine anno. Casini, però è sicuro e dopo l’incontro annuncia: “Monti ha deciso”. Ma deciso cosa? Sembra probabile la discesa in campo. Ma per ora resta il dubbio.
Proprio di questo stanno discutendo Monti con “Italia Futura” e Udc. E mentre si discute e si riflette sul da farsi, Monti rinvia la conferenza stampa di fine anno, prevista inizialmente il 21 dicembre, in cui tutti si aspettavano l’annuncio della candidatura. Prende tempo quindi, per vagliare tutte le possibilità.
I retroscena comunque dicono che Monti starebbe abbandonando l’idea di una lista unica per preferire quella di una “federazione centrista a quattro punte“: l’Udc di Casini, Fli di Fini, una “lista montiana” con i transfughi del Pdl (ma solo chi da tempo ha preso le distanze dai vertici, come Franco Frattini, Beppe Pisanu e Mario Mauro) e una “lista per Monti” con dentro Luca Cordero di Montezemolo (che dovrebbe essere capolista in tutte le circoscrizioni) più tecnici come Andrea Riccardi, Corrado Passera, Andrea Olivero.
Quest’ultima lista, su cui stanno discutendo Montezemolo e Monti dovrebbe contenere la formula “Per Monti” come fu nel 1996 per il Ppi e la lista “Per Prodi”. Casini non è d’accordo con l’ipotesi federativa ma per gli altri, a cominciare proprio da Montezemolo, si tratterebbe anche di un modo per “pesarsi” nelle urne.
Una condizione per tutti per correre con Monti: gli ex berlusconiani devono essere della prima ora, ovvero quelli che da tempo si sono distaccati dai vertici. Insomma niente salti sul carro dell’ultima ora. Seconda condizione: tutti dovranno impegnarsi a non attaccare i paesi europei (a cominciare dalla Germania), difendere l’euro e tutelare l’Ue.
I commenti sono chiusi.