TORINO – “Faremo ricorso anche in Cassazione“. Roberto Cota, governatore leghista uscente della Regione Piemonte, ha annunciato un nuovo ricorso per l’annullamento dei risultati delle elezioni da parte del Tar dopo la vicenda delle firme false.
Cota ha precisato che il ricorso in Cassazione “non avrà alcun effetto dilatorio o sospensivo. Ho avviato tutte le pratiche per indire le elezioni regionali in concomitanza con quelle europee. Ovviamente ci auguriamo che la Cassazione ristabilisca la giustizia in tempi rapidi ed utili”.
Alessandro Mondo su La Stampa scrive:
“E tre. Roberto Cota ha deciso di ricorrere anche in Cassazione: contro la sentenza del Tar Piemonte che ha annullato il voto delle elezioni regionali 2010 e contro quella del Consiglio di Stato, che l’ha confermata. Si apre un nuovo fronte, insomma, basato sulla convinzione, espressa ripetutamente dal governatore uscente, di essere vittima di un’ingiustizia macroscopica. Peggio: un attentato alla democrazia che priva i piemontesi di un diritto fondamentale, quello del voto”.
Mondo spiega cosa implica il ricorso in Cassazione:
“Una decisione che non mancherà di far discutere e sollevare nuove polemiche. In ogni caso, il ricorso alla Corte suprema non sospende l’esecutività della sentenza del Consiglio di Stato (che peraltro deve ancora esprimersi sul ricorso presentato da Fratelli d’Italia, l’ultimo in ordine di tempo): la procedura di indizione delle nuove elezioni non subirà intoppi, gli uffici regionali sono già al lavoro per preparare il decreto relativo all’indizione dei comizi elettorali, e la stessa data prevista per l’accorpamento con le consultazioni europee (25 maggio) non dovrebbe slittare. Sempre che la Cassazione non si pronunci, magari a favore di Cota e della sua tesi difensiva, prima dell’election day. In quel caso, nessuno sa dire cosa potrebbe accadere”.