ELEZIONI REGIONALI LOMBARDIA 2018, COME SI VOTA? IL FAC SIMILE DELLA SCHEDA ELETTORALE – Domenica 4 marzo, oltre alle elezioni politiche nazionali, si voterà anche per le regionali in Lombardia e nel Lazio. Il governatore uscente, Roberto Maroni della Lega, da tempo ha già deciso di non ricandidarsi per la presidenza della Regione. I candidati sono:
Attilio Fontana per il centrodestra, Giorgio Gori per il centrosinistra, Dario Violi (M5s), Onorio Rosati (Liberi e uguali), Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia), Giulio Arrighini (Grande Nord) e Angela De Rosa (Casapound). Mentre sono 1556 i candidati che concorrono per i 78 seggi di consigliere regionale (due seggi andranno al presidente eletto e a quello che prenderà più voti tra i candidati alla presidenza perdenti).
Quando si vota? Si vota domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23. Come si vota? Per poter votare, gli elettori dovranno presentarsi al seggio di riferimento muniti di tessera elettorale e documento di riconoscimento valido.
Il Consiglio regionale e il Presidente della Regione sono eletti contestualmente, a suffragio universale e diretto, con voto personale, eguale, libero e segreto, attribuito a liste provinciali concorrenti ed a coalizioni regionali concorrenti, formate da uno o più gruppi di liste provinciali, ognuna collegata con un candidato alla carica di Presidente della Regione.
È proclamato eletto Presidente della Regione il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. È eletto alla carica di consigliere il candidato alla carica di Presidente della Regione che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente.
La votazione per l’elezione del presidente della Regione e del Consiglio avviene su un’unica scheda. L’elettore ha diverse opzioni:
- votare solo il candidato-presidente;
- votare il candidato-presidente e una delle liste collegate, apponendo una X sul simbolo della lista;
- votare il candidato-presidente e una lista a lui non collegata (il cosiddetto “voto disgiunto”);
- votare solo la lista, sapendo che in tal caso la sua preferenza va automaticamente anche al candidato-presidente collegato.
Sulla scheda elettorale i cittadini lombardi possono esprimere due preferenze per un uomo e una donna della stessa lista. Se non viene rispettata la regola di genere, la seconda preferenza viene cancellata.