Governo, l’ultimatum di Gobbo: “Elezioni oppure sarà rivolta del Veneto”

Gian Paolo Gobbo

Elezioni o rivolta. Non usa mezzi termini il segretario veneto della Lega Nord Gian Paolo Gobbo, che in un’intervista al Sole 24 dice no ai ”marchingegni romani”. ”Il rischio – spiega Gobbo -è la disgregazione. Alla sola idea di un governo tecnico c’è la rivolta, qui si vuole la chiarezza del voto”.

Ora c’è il primum vivere, ma intanto bisogna prepararsi per il voto. Meglio rimettersi alla volontà popolare che vivere sotto il continuo ricatto senza arrivare a uno stato federale che noi vogliamo e che è l’unico antidoto all’abbandono delle imprese dal Veneto”, sostiene Gobbo.

”Noi stiamo rischiando grosso e pochi ne hanno consapevolezza”. In Veneto, spiega Gobbo, ”la preoccupazione è tanta e la domanda è: ma cosa si fa in quel di Roma? Però  abbastanza chiaro che le colpe sono di Gianfranco Fini. L’unica logica che qui si comprende è quella delle urne. E non credo che i veneti si asterranno, perché è gente pragmatica e alla fine va a votare”.

Nell’intervista l’esponente leghista denuncia la scarsa visibilità mediatica dell’alluvione che ha colpito la regione. ”A vedere tutti i giornali e le tv parlare solo del crollo della domus dei gladiatori mentre qui abbiamo avuto dei morti e centinaia di persone senza casa e senza azienda – dichiara – abbiamo provato una grande incazzatura”.

Gestione cookie