ROMA – Che elezioni sarebbero senza Beppe Grillo e senza il suo Movimento a 5 Stelle? Forse crescerebbe l’astensione e quelli del “non voto più”. Sta di fatto che la presenza di Grillo e il suo movimento per il voto del 24-25 febbraio, scricchiola, vacilla, il tutto a causa di un simbolo clonato. Ad annunciare un possibile addio alle elezioni è lo stesso Grillo: “In caso della presenza di un simbolo confondibile con il nostro non parteciperemo”.
Grillo lo scrive come suo solito in un post sul suo blog, in merito al deposito dei simboli elettorali al Viminale e dei loghi simili a quello Movimento 5 stelle registrati al ministero. “Abbiamo fatto ricorso – aggiunge – Dovremo aspettare martedì pomeriggio per sapere se il M5S parteciperà alle elezioni”.
A giudizio di Grillo: “Questa è l’Italia che non c’è più, che non ci appartiene, che va cambiata dalle fondamenta. Se entreremo in Parlamento lo apriremo come una scatola di tonno. Se non ci lasceranno partecipare si prenderanno la responsabilità della delegittimazione dello Stato e delle inevitabili conseguenze”.
Ma facciamo un passo indietro. Chi è stato a presentare un simbolo clone, del tutto identico a quello del Movimento 5 Stelle? Si tratta di Andrea Massimiliano Foti. Il giovane, 36 anni, originario di Catania, ma da anni residente in provincia di Bergamo, afferma però che non si tratta di un simbolo clonato, ma creato e registrato nel 2007.
Ma c’è di più, Foti sostiene addirittura di essere un ex grillino. “In rete è stato detto di tutto contro di me – afferma Foti- ma Beppe sa bene chi sono e questo tentativo di gettare discredito sulla mia attività politica, iniziata con i meetup nel 2005, è vergognoso”. E ancora non ci sta ad essere additato addirittura come un mafioso, “solo perchè sono nato a Catania, sarei un mafioso? Questa associazione con la mafia è offensiva per tutti i siciliani”.
Martedì sapremo se Grillo e i suoi ci saranno o meno.
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