ROMA – Elezioni in autunno? Secondo i sondaggi citati dal Corriere della Sera e da Libero il Pdl potrebbe vincere. Anche se, scrive il Corriere, un Pd guidato da Matteo Renzi potrebbe ottenere un vantaggio: la candidatura del sindaco di Firenze, dice un sondaggio di Ipr Marketing, vale 5 punti per la coalizione di centro-sinistra.
Gli ultimi dati risalgono ai primi di agosto, subito dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale da parte della Corte di Cassazione.
Se il centrodestra è leggermente in vantaggio sul centrosinistra cala invece molto il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che si attesta, secondo il sondaggio di ipr Marketing, sotto il 20%.
Secondo la Swg, citata sempre dal Corriere della Sera, la differenza in percentuale tra Pdl e Pd è del 5,5%. Secondo l’Ipr solo dell’1,5 %. Secondo i principali istituti, sottolinea il Corriere della Sera, se si votasse oggi il Pdl di Berlusconi avrebbe quasi il doppio dei seggi attuali in Parlamento. Se si andasse al voto con l’attuale legge elettorale (il cosiddetto Porcellum), al centrodestra potrebbero andare
340 seggi alla Camera (grazie al premio di maggioranza) e 200 al Senato. In forte calo, invece, i seggi del Pd, che a Montecitorio passerebbe da 293 a 123. Ma, appunto, il nome del leader conta e molto.
L’esempio arriva direttamente dalle ultime elezioni: «La discesa in campo di Berlusconi, nello scorso febbraio, è riuscito a far recuperare al centrodestra 5-6 punti. Ora, la candidatura di Renzi potrebbe aggregare intorno al centrosinistra un 4-5 per cento di voti. E come Berlusconi è stato il volano del Pdl a febbraio, così Renzi potrebbe esserlo alle prossime elezioni. Renzi riesce a tenere insieme l’elettorato del Pd e a incidere su due categorie di elettori: gli indecisi e quella parte degli ex elettori del Partito democratico che a febbraio ha votato Beppe Grillo”.
Anche l’Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, sondaggista di fiducia di Berlusconi, è certa del vantaggio del Pdl. Così come lo è l’Swg: in base ai dati dei primi di agosto il centrodestra aveva il 37,8% delle preferenze contro il 32,3% del centrosinistra. Dati confermati dai sondaggi realizzati a ferragosto dall’Istituto Piepoli.
Conta poi, sottolinea Renato Mannheimer dell’Ispo, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, il “fattore campagna elettorale”.
Su Libero Enrico Paoli sintetizza:
I test realizzati tra il 30 luglio e il 5 agosto scorso dall’ Swg, Tecnè e Ipr Marketing, indicano i partiti a sostegno di Berlusconi in chiaro vantaggio sullo schieramento di centrosinistra. La forchetta del vantaggio sulla coalizione guidata dal Pd oscilla da un massimo di 5,5 per Swg a un minimo di 1,5 per Ipr. In media la coalizione del Cav si attesta al 36% dei consensi contro il 33% del centrosinistra. Se si votasse oggi, il Pdl e i suoi alleati conquisterebbero, senza fatica, l’ampio premio di maggioranza di 340 seggi alla Camera. Il centrodestra a Montecitorio salirebbe a quota 200deputati contro i 126 attuali. Se invece si guarda sullasponda del centrosinistra, lo scenario di un voto anticipato ha le solite sembianze: un flop. Sono 339 oggi alla Camera i seggi di Pd, Sel, Centro Democratico e Partito Socialista, ai quali vanno poi aggiunti i 5 rappresentanti delle minoranze linguistiche. Potrebbero diventare 159 (-180) in caso di vittoria del centrodestra. Resta solo un elemento da non sottovalutare: l’astensionismo. Secondo l’Swg e il professor Nicola Piepoli, coloro che non rispondo sono il 40% e una larga fetta di elettori «non è affatto attirata dall’idea di elezioni anticipate», dice Piepoli. Ma anche questo dato, come gli altri del resto, è soggetto agli eventi.
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