Elezioni Comunali, Verona: risultato definitivo. Tosi sindaco con 57,4%

Scheda elettorale

VERONA – Flavio Tosi ce la fa al primo turno e si riconferma sindaco di Verona. Secondo le proiezioni Rai Tosi avrebbe ottenuto il 57,4%, dato confermato anche dal procedere degli scrutini. Successo personale netto che fa il paio con la bruciante sconfitta del Pdl: il candidato Luigi Castelletti, appoggiato da Pdl, Fli e Udc si ferma intorno al 9%. Il dato si fa spaventoso per il Pdl se si guarda alle liste: secondo le proiezioni il partito di Berlusconi e Alfano sarebbe al 5%. Nel 2007, Forza Italia e Alleanza Nazionale, sommate avevano superato il 28%.

TOSI FLAVIO 77.022 57,4

– LISTA CIVICA – PER VERONA

– LEGA NORD

– LISTA CIVICA – PER TOSI

– PARTITO PENSIONATI

– LISTA CIVICA – GIOVANI PUNTO

– LISTA CIVICA – ALLEANZA PER VERONA

– LISTA CIVICA – VERONA E’ VITA

BERTUCCO MICHELE 30.555 22,8

– PARTITO DEMOCRATICO

– SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’

– LISTA CIVICA – PIAZZAPULITA

– DI PIETRO ITALIA DEI VALORI

– RIFONDAZIONE COMUNISTA-COMUN. ITALIANI

– LISTA CIVICA – FORTI PER VERONA

BENCIOLINI GIANNI 12.558 9,4

– MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT

CASTELLETTI LUIGI 11.862 8,8

– IL POPOLO DELLA LIBERTA’

– UNIONE DI CENTRO

– LISTA CIVICA – SINDACO CASTELLETTI

– FUTURO E LIBERTA’

– NUOVO PSI

CASTELLINI LUCA 995 0,7

– FORZA NUOVA

– LISTA CIVICA – IDENTITA’ SCALIGERA

IBRAHIMA BARRY 952 0,7

– ALTER.COMUNISTA

BADII PATRIZIA 350 0,3

– LISTA CIVICA – VENETO STATO

 

Voto per lista. 

 

LISTA VOTI % SEGGI

—————————————————————-

– TOSI FLAVIO

LISTA CIVICA – PER VERONA 45.359 37,2 17

LEGA NORD 13.058 10,7 5

LISTA CIVICA – PER TOSI 2.154 1,8 0

PARTITO PENSIONATI 2.146 1,8 0

LISTA CIVICA – GIOVANI PUNTO 1.845 1,5 0

LISTA CIVICA – ALLEANZA PER VERONA 1.508 1,2 0

LISTA CIVICA – VERONA E’ VITA 997 0,8 0

– BERTUCCO MICHELE

PARTITO DEMOCRATICO 18.058 14,8 6

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 3.260 2,7 1

LISTA CIVICA – PIAZZAPULITA 2.896 2,4 0

DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 2.157 1,8 0

RIFONDAZIONE COMUNISTA-COMUN.

ITALIANI 1.189 1,0 0

LISTA CIVICA – FORTI PER VERONA 800 0,6 0

– BENCIOLINI GIANNI

MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT 11.574 9,5 2

– CASTELLETTI LUIGI

IL POPOLO DELLA LIBERTA’ 6.449 5,3 1

UNIONE DI CENTRO 4.072 3,3 1

LISTA CIVICA – SINDACO CASTELLETTI 1.860 1,5 0

FUTURO E LIBERTA’ 475 0,4 0

NUOVO PSI 211 0,2 0

– CASTELLINI LUCA

FORZA NUOVA 419 0,3 0

LISTA CIVICA – IDENTITA’ SCALIGERA 384 0,3 0

– IBRAHIMA BARRY

ALTER.COMUNISTA 627 0,5 0

– BADII PATRIZIA

LISTA CIVICA – VENETO STATO 307 0,2 0

 

La sfida. Flavio Tosi contro tutti. A Verona, il voto amministrativo sembra più che altro una sorta di “affare interno” al centrodestra, un test per capire se dalle urne può uscire quella che Roberto Maroni ha definito la ”Lega del futuro” o se il Pdl rimane fondamentale per consentire al Carroccio post-scandalo di governare anche a livello locale.

I candidati. Per la poltrona di palazzo Barbieri ufficialmente corrono in sette ma i candidati che possono sperare almeno nel ballottaggio sono di fatto tre. C’è il grande favorito, il sindaco uscente Flavio Tosi, leghista, supportato da sette liste civiche; poi c’è l’alternativa di centro destra, Luigi Castelletti, sostenuto da Pdl, Udc, Fli e accompagnato da quattro liste di moderati. Infine Michele Bertucco, voluto dal Pd, che gli affianca altre sei simboli d’appoggio.

Gli spazi appaiono decisamente ridotti per gli altri quattro candidati in lizza: Luca Castellini (Forza Nuova), Gianni Benciolini (Movimento 5 Stelle), Patrizia Badii (Veneto Stato) e Ibrahima Barry (Alternativa Comunista).

Le previsioni. A guardare i numeri, però, a meno di improbabili colpi di scena Tosi la sua battaglia l’ha vinta prima di correre, superando l’ostilità di parte del suo stesso partito (l’ala dell’ex cerchio magico bossiano), e guadagnandosi il diritto di competere da solo, non più a braccetto ma contro il Pdl che lo aveva appoggiato nel 2007. Non un risultato trascurabile per uno che a ottobre era stato accusato da Bossi, allora ancora leader incontrastato del partito, di essere uno “stronzo che aveva portato i fascisti nella Lega”.

I sondaggi parlano chiaro. E almeno fino agli ultimi giorni prima della chiusura della campagna elettorale Tosi era nettamente avanti rispetto ai due avversari più accreditati. Sia Piepoli per conto della Rai, sia Swg per “Veneto stato” danno il sindaco uscente vincitore già al primo turno, con una percentuale  tra il 54 e il 58% dei voti.  Solo Euromedia, il 20 aprile, vedeva un tosi costretto ad un ballottaggio a destra con il candidato appoggiato anche dal  Pdl Castelletti. Due note: Euromedia ha realizzato il sondaggio proprio per il Pdl e anche in caso di ballottaggio l’attuale sindaco partirebbe da un colossale vantaggio, 45 a 28, ovvero 17 punti percentuali. Ovvero, male che vada, festa solo rimandata di un paio di settimane.

Altro elemento nuovo è la presenza del candidato del Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo, Gianni Benciolini. L’unico sondaggio che lo tratta separatamente è quello Swg che al 20 aprile lo accreditava di un 5%. Dato lievemente al di sotto della presunta media nazionale dei grillini, ma dato che può essere comunque determinante (in negativo per il centro sinistra) qualora Tosi non riuscisse a chiudere la partita al primo turno.

Così nel 2007.  All’ultima tornata elettorale Tosi ha fatto il pieno al primo turno portando a casa al primo turno oltre 93 mila voti, pari al 60,7% del totale. Briciole, invece, al principale avversario, il candidato dell’Unione Paolo Zanotto, fermo al 33.9% dei voti. Cinque anni fa, però, il panorama politico era completamente diverso. Tosi era l’uomo di punta di uno schieramento, il centrodestra, che allora era compatto e si preparava a governare il Paese. E quel 60%, per quasi metà, era frutto dell’appoggio di partiti che oggi corrono contro il sindaco: Forza Italia e Alleanza Nazionale, ora confluiti nel Pdl, e l’Udc. Tutti partiti che ora sposano la causa dell’altro moderato, Castelletti.

Evidente quindi, che una vittoria al primo turno sarebbe per Tosi prima di tutto un successo personale visto che anche il traino della Lega, in questo momento, non sembra poter fare la differenza in positivo.

Flavio Tosi, 42 anni, con una lunga e “pesante” militanza nel Carroccio, prima di Palazzo Barbieri era stato fino al 2007 assessore regionale alla Sanità. Uomo da consensi bulgari, (arrivò in regione nel 2005 con 28 mila preferenze e divenne sindaco con il 60,7% dei suffragi), Tosi anche oggi sembra il ritratto felice di chi sta per sedersi ad un banchetto perennemente affamato. Probabilmente perché intuisce che nonostante tutti i guai dei lumbard, con le inchieste sui fondi della Lega, sa di avere dalla sua il consenso che finora la città gli ha sempre dimostrato.

”Se dovesse andare male – ha raccontato  seduto vicino a Bobo Maroni in chiusura di campagna elettorale -, tornerò a fare il programmatore, una professione che mi è sempre piaciuta”. La sensazione, però, è che i computer dovranno attendere ancora. Maroni ha fatto finta di non sentire ribadendo che ”Tosi nel governo di Verona è stato un modello per sviluppare principi in temi di sicurezza, ordine pubblico, ma anche con tante piccole azioni che ha sviluppato al meglio”. Per Maroni, oltre che un “fedelissimo” Tosi è “un cardine, uno dei pilastri come dirigente della Lega”.

Punta al ballottaggio l’ex presidente della Fiera e avvocato penalista Luigi Castelletti, 57 anni, che venerdì- per la seconda volta in due settimana – ha fatto approdare in città il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, inframmezzato da una visita del segretario del Pdl Angelino Alfano. ”Castelletti è un personaggio serio – ha spiegato Casini – che conoscono tutti: certo che se i veronesi pensano ad una persona che vende del fumo…lascino perdere. Ma se pensano invece di volere che alla gente venga restituita la serietà l’impegno la consapevolezza, Castelletti e’ la scelta giusta. In questi anni c’e’ chi ha venduto fumo, troppo. Noi proponiamo qualcuno che vende arrosto”. ”Andremo al ballottaggio con la Lega – ha concluso il leader centrista – e allora vinceremo”.

Castelletti ha interrotto venerdì pomeriggio la propria compagna elettorale, in segno di lutto per la scomparsa di un candidato della sua civica, Giambattista Ruffo, gia’ presidente della societa’ letteraria e consigliere dell’ente lirico.

Michele Bertucco, vincitore delle primarie del Pd, è – per sua stessa ammissione – l’anima ambientalista della sfida elettorale. Gia’ presidente regionale di Legambiente Bertucco, 48 anni, impiegato di banca, sembra avere tenuto il megafono basso in questa campagna. Ma a sostenerlo sono arrivati in riva all’Adige Enrico Letta, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi e Nichi Vendola. ”Non ho visto un gran clima ‘pro Tosi’ in citta’ – ha detto Bertucco: la cosa che non ha funzionato e’ l’assenza di Tosi nei contraddittori, la difficolta’ di parlare dei temi della città”.

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