Elezioni: voti persi a milioni, al Pd e Pdl ne mancano sei

Pubblicato il 9 Giugno 2009 - 17:10| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il partito che ha avuto maggiori consensi alle elezioni europee 2009 è stato quello dell’astensione. Per la prima volta gli italiani che sono andati alle urne sono meno del 70% degli aventi diritto al voto.

Il Pd ha perso più di tre milioni di voti rispetto al 2008. Ben 2,8 milioni dei suoi elettori si sono astenuti. Solo il 58% di chi aveva votato Pd ha confermato il suo voto. Il Pd ha perso oltre 2,1 milioni di voti rispetto alle precedenti Europee, meno 21 per cento e oltre 4,1 milioni di voti rispetto alle politiche del 2008, cioè meno 34 per cento.

L’Idv, che ha ottenuto l’8%, deve il suo successo a 900 mila voti ottenuti dall’ex elettorato del Pd e da alcuni consensi conquistati anche tra gli elettori del centrodestra. Quindi, circa 800 mila voti sono andati a Di Pietro, mentre il resto è tornato alla sinistra estrema e al partito radicale.

Anche il centrodestra non ha da rallegrarsi. Rispetto alle politiche del 2008, il Pdl arretra di quasi 2,9 milioni di voti.
La disaffezione dell’elettorato nei confronti del premier si riscontra soprattutto in Sicilia e Sardegna. Il Pdl ha avuto una flessione in Sicilia(36,4%). Mentre Lombardo è arrivato al 16%.

In Sardegna, dove è andato a votare il 40% degli aventi diritto, lastensione è probabilmente dovuta a «una potenziale delusione degli elettori sardi per la sottrazione del summit del G8, che potrebbe aver innescato una dinamica antigovernativa», come si legge in un articolo di Castelnuovo su La Stampa.

La buona notizia al Sud per Silvio Berlusconi è comunque il successo pieno nelle amministrative in Campania e Abruzzo e la netta avanzata in Puglia (dove ci sarà comunque qualche ballottaggio, come al Comune di Bari).

Tra i dati elettorali territoriali, spiccano quelli di Umbria e Marche, tradizionali roccaforti del Pd. Nella prima regione il Pdl diventa il primo partito con il 35,8% in confronto al 33,9% del Pd. Nella seconda regione, il Pdl ottiene il 35,2% mentre il Pd si ferma al 29,9%. Il Pdl strappa anche a Roma e nel Lazio il piedistallo di primo partito al Pd, che pure governa alla Provincia della capitale e alla Regione.

Al nord c’è poi da segnalare come dato più significativo il testa a testa nei consensi tra Lega e Pdl in Lombardia e Veneto. Nella circoscrizione nord-orientale delle europee, ad esempio, il Carroccio ottiene il 28,1% e il Pdl il 28%. Mentre il Pdl si conferma primo partito in Liguria e Piemonte.