Retromarcia Fornero: “Vogliamo lasciar stare questo articolo 18?”

Pubblicato il 21 Dicembre 2011 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Elsa Fornero con il segretario della Cisl Bonanni (Lapresse)

ROMA – E così, dopo giorni di barricate sull’articolo 18, veniamo a sapere che nessuno voleva toccarlo. Tantomeno dalle parti del governo. Il ministro del Welfare Elsa Fornero doveva arrivare nel salotto di Porta a Porta per dire che non vuole assolutamente toccare quell’articolo dello Statuto dei lavoratori che regolamenta il licenziamento senza giusta causa. ”Vogliamo lasciarlo stare questo articolo 18? Io sono pronta a dire che neanche lo conosco, non l’ho mai visto. C’è tanto da fare sul mercato del lavoro prima di arrivare lì, che era soltanto un inciso che arriva per ultimo”. E ancora: ”Non ho in mente ora nulla in particolare che riguardi l’articolo 18″. E allora qual è stato il problema, cosa ha innescato la polemica? ”Sono stata ingenua”, ma i ”giornalisti sono bravissimi a tendere delle trappole”.

Tutta colpa di quell’intervista al Corriere della Sera, insomma. Il lavoro però, dopo le pensioni, sarà il prossimo campo di battaglia.”Il lavoro e la creazione di posti di lavoro sono la mia prima e unica preoccupazione. Bisogna rimettere in moto l’occupazione. Sono angosciata quotidianamente dalle richieste di crisi aziendali e dalle domande di cassintegrazione in deroga”. Questa, aggiunge Fornero, ”è la nostra prima emergenza”.

”Questa è la situazione preoccupante che c’è, su questo dobbiamo agire: dobbiamo fare in modo che le aziende tengano i lavoratori e offrano lavoro”, a cominciare ”dalle donne e dai giovani”, afferma Fornero. Ma ”non è con i soldi pubblici che si possono creare posti di lavoro. Si creano con una economia sana; con imprese, piccole e capaci di stare sul mercato. E’ questo il modello cui dobbiamo tendere, con l’aiuto del sindacato”.

Appena il ministro ha reso pubblica la sua retromarcia, ecco che il segretario del Pd Bersani usa termini duri contro chiunque voglia toccare l’articolo 18: ”Qualcuno in giro pensa che licenziando si crea lavoro. Questa è un’assurdità e non credo sia nelle intenzioni del governo. La flessibilità organizzativa ha poco a che fare con il tema dell’articolo 18. Non si deve divagare dai problemi che abbiamo ma l’impressione è che il governo abbia ben presente le priorità e anche un percorso di dialogo con le parti sociali”.

Il ministro Fornero poi ha affrontato anche le riforme che intende attuare per far ripartire l’occupazione: ”Le misure strutturali sono importanti nel tempo perché dicono che stai attuando delle terapie credibili. Non basta solo l’antibiotico oggi, devi prenderlo a lungo. Il sistema pensionistico poteva essere quasi in equilibrio prima della crisi ma la crisi non è una fantasia e sta devastando il mondo: ha richiesto questa terapia d’urto. E’ vero ora ci vuole un ricostituente”, cioè ”le riforme che sono tante”, dice Fornero, citando il lavoro, la mobilità, gli ammortizzatori sociali che accompagnano le persone nei momenti di difficoltà, le pensioni, la famiglia, le pari opportunità. E sulle donne aggiunge: oggi ”lavorano se va bene, se c’è spazio, come complemento al reddito dell’uomo di casa. Non è così: il lavoro delle donne deve essere equiparato a quello degli uomini, nell’ingresso, nella progressione di carriera, nelle retribuzioni. E assicuro che questo è parte della riforma del mercato del lavoro. Vogliamo lasciarlo stare questo articolo 18?”.