Il ministero della Salute: “I pazienti come Eluana possono avere coscienza”

Eugenia Roccella

Ci sarebbero “elementi di coscienza” e anche una “percezione del dolore” nei pazienti in stato vegetativo. E’ la conclusione alla quale sono arrivati gli esperti del “gruppo di lavoro sullo stato vegetativo e di minima coscienza” istituito dal  ministero della Salute dopo la morte di Eluana Englaro e guidato dal sottosegretario Eugenia Roccella.

Una conclusione che ribalta quanto finora sostenuto: lo stato vegetativo è caratterizzato dalla mancata coscienza di sè e dell’ambiente. Lo studio del ministero farà inoltre da base al disegno di legge sul biotestamento in arrivo alla Camera.

Dal 2002 il trend dei malati è in continuo aumento, ma a preoccupare è la precentuale delle diagnosi errate, il 42,3%. Per questo lo studio raccomanda l’istituzione di un registro nazionale “dei disturbi prolungati di coscienza, con segnalazione obbligatoria dei casi”.

Ma come ci si dovrebbe comportare con questi pazienti, che non sono in coma, alternando il sonno alla veglia? Secondo gli esperti del ministero non va sospesa l’alimentazione assistita (come avvenuto per Eluana) ma nemmeno andare avanti con l’accanimento terapeutico.

La percezione del dolore è uno dei punti cardine dello studio: i pazienti soffrono se hanno, per esempio, piaghe da decubito  e per questo si raccomanda ai medici l’uso di antidolorifici.

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