ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato un emendamento alla legge di stabilità. Questa è la decisione secondo quanto riportano fonti di governo dopo la riunione dei ministri che si è conclusa alle 22,15 circa. Nonostante l’emendamento si la misura scelta per fronteggiare la profonda crisi, il governo ha deciso di non rinunciare ad un futuro decreto legge e ad un disegno di legge per attuare tutti i provvedimenti relativi agli impegni presi dal premier Silvio Berlusconi con la lettera presentata all’Unione Europea.
Se le voci di oggi pomeriggio poi parlavano di prelievi forzosi ai conti correnti degli italiani, la rassicurazione arriva dal ministro dello Sviluppo Paolo Romani. Alla sua uscita da Palazzo Chigi Romani ha ribadito che “nel maxi emendamento non saranno previsti prelievi forzosi dai conti correnti”. Non sarà prevista nei prossimi provvedimenti neanche la tanto temuta patrimoniale.
Dismissioni degli immobili, con attenzione anche al patrimonio della difesa, misure per favorire con la leva fiscale gli investimenti in infrastrutture pubbliche, norme sul trasporto locale e quelle relative al pubblico impiego. Potrebbero essere queste le misure che troveranno spazio nel maxiemendamento del governo. Secondo quanto si è appreso, al momento, il testo – e in particolare la suddivisione delle norme tra emendamento, successivo decreto e possibile disegno di legge – non è ancora stato definito nei dettagli.
Alcuni tavoli tecnici lavoreranno anche domani per limare le misure che saranno inserite come emendamento alla Legge di Stabilità. Secondo quanto si apprende, al termine della riunione sarebbe stato consegnato un testo con le misure che però potrebbe non corrispondere a quello del maxi emendamento. Il termine per gli emendamenti, comunque, è stato fissato a venerdì dalla commissione Bilancio del Senato.
Uno dei nodi è che la legge di Stabilità, così come previsto dalla riforma delle leggi di bilancio, non può essere emendata con qualsiasi tipo di contenuto. In particolare possono essere inserite le sole misure che hanno impatto diretto sui “saldi” e tra queste non possono figurare misure per lo sviluppo. Potrebbero invece trovare spazio: le norme per le dismissioni del patrimonio pubblico, che incidono sul debito, le misure sul trasporto locale, che impattano sui conti degli enti territoriali e le norme per favorire le infrastrutture, che utilizzano la leva fiscale. Anche le norme sul pubblico impiego e sulla pubblica amministrazione, per le quali è previsto un apposito capitolo nella nuova “Finanziaria”.
Il Consiglio dei ministri inoltre ha approvato una serie di provvedimenti quali una tassa di soggiorno proposta dai ministri Giulio Tremonti, Roberto Calderoli ed Umberto Bossi, che potranno istituire i comuni capoluogo di provincia, che appartengono ad unioni o che sono inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte.