Decreto sui rifiuti, le critiche del Quirinale: “Non idonee le alternative alle discariche, si danneggia Napoli”

Il Quirinale boccia in parte il decreto emergenza sui rifiuti messo a punto e approvato dal governo. I rilievi mossi dal Colle sono tutt’altro che leggeri: mancanza di alternative idonee alla cancellazione delle discariche inserite nella legge 123 e l’impossibilità di assegnare le funzioni, e i poteri, di sottosegretario ai commissari che dovranno occuparsi della realizzazione dei termovalorizzatori, sono solo alcuni.

Il Quirinale nei chiarimenti richiesti al governo avrebbe anche sottolineato che il provvedimento andrebbe a danneggiare le provincia di Napoli consentendo ai comuni di continuare a gestire il ciclo di raccolta e trasporto dei rifiuti.

Sarebbero dunque diversi i chiarimenti chiesti dal Quirinale al decreto del governo, un provvedimento di 4 articoli arrivato al Colle 6 giorni dopo l’approvazione del Cdm. In particolare gli uffici legali di Napolitano avrebbero sottolineato che si sarebbe proceduto alla cancellazione di tre delle discariche previste dalla legge 123 (cava Vitiello a Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Andretta) senza individuare alternative idonee dove trasferire i rifiuti. Ed inoltre il provvedimento non conterrebbe misure adeguate per ottenere effetti positivi immediati sulla situazione, come invece richiederebbe la ”necessità e l’urgenza” alla base del decreto.

Un altro chiarimento chiesto dal Colle, sempre secondo quanto si apprende da fonti governative, sarebbe relativo all’articolo che proroga fino al 31 dicembre 2011 la possibilità per i comuni di gestire le attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti. Un articolo che, così come è stato scritto, andrebbe a penalizzare la provincia di Napoli, cui per legge dalla fine di quest’anno spetterebbe la competenza. Altri dubbi il Quirinale li avrebbe sollevati in merito all’attribuzione delle funzioni di sottosegretario ai commissari che dovranno realizzare i termovalorizzatori. Funzioni che consentono di agire in deroga alle normali procedure e che eventualmente potrebbero essere assegnate dopo la dichiarazione dello stato di emergenza.

Gestione cookie