ROMA – Enrico Letta a lavoro, 25 aprile di consultazioni. Si è aperto in prima mattinata con Sel e si chiude alle 18 con il Movimento 5 stelle. Niente parti sociali perché “ho avuto già modo di sentirle durante le consultazioni con Pier Luigi Bersani”.
Dopo le consultazioni si entra nel campo degli ‘auspici’. Secondo fonti molto vicine ad Enrico Letta, entro domenica il premier incaricato potrebbe salire al Quirinale per sciogliere la riserva e consegnare una lista che si annuncia essere di 18 ministri. Tutto, però, si spiega, dipenderà da come vanno le consultazioni e dagli ostacoli che i partiti potrebbero mettere nella composizione del nuovo esecutivo.
I più ottimisti, invece, continuano a sostenere che i tempi potrebbero essere addirittura più brevi: con un voto di fiducia che potrebbe concludersi in entrambi i rami del Parlamento già entro sabato. Secondo questo scenario, Letta, dopo aver concluso il giro di consultazioni, potrebbe andare direttamente al Colle il 25 aprile sera per poi tornarci venerdì mattina per il giuramento. E sempre in giornata potrebbe prendere il via l’iter per il voto di fiducia che comincerà alla Camera per poi trasferirsi al Senato.
Se invece il voto slittasse a lunedì, si dovrebbe convocare in tempi piuttosto rapidi la conferenza dei capigruppo della Camera per cambiare l’ordine del giorno: alle 15, infatti, è fissato l’esame del Def che va approvato entro il 30 aprile. In teoria, si spiega a Montecitorio, il provvedimento potrebbe anche slittare a martedì, ma lo si dovrebbe sapere per tempo.
Però si fa capire che ”è davvero troppo presto” per avere un quadro preciso del timing visto che soprattutto nel Pdl non mancano le frizioni non solo per i nomi da candidare al governo, ma anche tra chi propende per tornare comunque alle urne. ”Tutto – insistono nel Pd – dipenderà da come andranno le consultazioni”.
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