ROMA – “Abbiamo i numero per governare e anche Silvio Berlusconi lo sa”: il premier Enrico Letta ne è convinto. Come scrive Marco Galluzzo sul Corriere della Sera, dal 2 ottobre scorso, giorno della fiducia, il presidente del Consiglio è convinto che Angelino Alfano gli garantisca i numeri necessari e “un quadro politico stabile per andare avanti”. E questo, secondo Letta, il vicepremier glielo garantisce sia che resti a capo del suo partito (almeno formalmente) sia che venga retrocesso.
Il premier attende la nuova Forza Italia alla prova dei fatti in Parlamento. Intanto, tira dritto convinto che la situazione creatasi con l’ultimo voto di fiducia al governo non ha fatto altro che blindare una maggioranza politica significativa.
Al di là delle mosse di Berlusconi, per il premier il voto di fiducia del 2 ottobre continua a rappresentare lo spartiacque che ha rilanciato l’azione del suo esecutivo. E di questa maggioranza politica il suo interlocutore continua ad essere Angelino Alfano.
Secondo il presidente del Consiglio una rappresentazione plastica di questa situazione è stato anche il via libera alla legge di riforma costituzionale al Senato approvata, nonostante i tentativi dei falchi del Pdl, con i necessari due terzi dei voti. Certamente, si tratterà di testare di volta in volta la tenuta della maggioranza di larghe intese, un esercizio quotidiano in cui Enrico Letta si cimenterà con la massima attenzione ma anche con la tranquillità che ci siano le condizioni per procedere. Anche se non tutto si può ritenere in discesa.
In questa cornice, il premier non farà nessuna pressione su Alfano per la formazione di nuovi gruppi per il semplice fatto che questo tema riguarda esclusivamente le scelte dei parlamentari. Il banco di prova, sin dall’inizio dell’esperienza di questo esecutivo, saranno sempre i voti ottenuti dalle Camere, potendo contare sul sostegno di tutti i ministri del Pdl ben consapevoli, è convinto, che non ci si possano permettere momenti di stallo.
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