ROMA – Diciotto ministri per un governo. Nel solco dell’esecutivo tecnico di Mario Monti. Enrico Letta dovrebbe sciogliere la riserva e presentare i loro nomi al presidente della Repubblica entro domenica 28 aprile, alla vigilia della fiducia in Parlamento, prevista per lunedì 29 aprile.
Per giovedì 25 aprile sono previste tutte le consultazioni con le parti politiche. “A seconda dell’esito delle consultazioni di domani si capirà venerdì e sabato come saranno, dipenderà dai messaggi che arriveranno dai gruppi”, ha detto il neo-premier incaricato.
In giornata le voci sul toto-ministri parlavano di dodici persone per il governo Letta. Non sarà un governo di soli “professori” come quello Monti, altrimenti il Pdl e anche una parte del Pd se ne tirerebbroe fuori. Sarà invece un governo politico, se si vuole il sostegno del Pdl. Il segretario Angelino Alfano è stato cristallino: “E bene chiarire al Pd che per noi non ci sarà un nuovo caso Marini, non daremo il sostegno a uno di loro cui loro non daranno un sostegno reale, visibile. Se si tratta di un governicchio qualsiasi, semibalneare, lo faccia chi vuole, ma noi non ci stiamo”.
Nessun governo di scopo, del Presidente o delle larghe intese, quindi. Ma, ha detto lo stesso vice-segretario del Pd, sarà ”un governo di servizio al Paese” e ”non nascerà a tutti i costi, ma solo se ce ne saranno le condizioni”: ”la prospettiva di un governo condiviso è l’unica alternativa possibile”.