ROMA – Esecutivo snello, in parte politico, in parte tecnico. E’ quello che vorrebbe Enrico Letta dopo un’intera giornata di colloqui con i partiti. I nodi ci sono, non nasconde, e non è sicuro che alla fine accetterà l’incarico da premier. In serata, davanti ai giornalisti, ha ripetuto la formula detta il giorno dell’incarico ricevuto da Napolitano: “Sento il peso sulle mie spalle”. I tempi non saranno rapidi, venerdì sentirà ancora velocemente le forze politiche e “rileggerò gli appunti presi”.
”La discussione con il Pdl è stata la più lunga ma d’altronde molte ore ci vorranno ancora, le differenze ancora permangono. Ci vorrà molto tempo, ma in due ore si è parlato con spirito costruttivo”, ha detto dopo aver parlato con i rappresentanti del Pdl.
”Ho sentito Berlusconi al telefono per 30 secondi, non è previsto un incontro per venerdì. Da lui è stata una telefonata di incoraggiamento”. E ancora: “Ho ricevuto tanti incoraggiamenti da parte di tutti e questo mi conforta. Ma l’incoraggiamento, di per sé, non scioglie i nodi che ci sono. Sono lì, oggettivi. Ci sono tutti”. Letta ha quindi sottolineato la necessità di fare ”uno sforzo di mediazione in più”.
La quadra sarà da trovare anche sulla squadra di governo: il Pdl vuole mettere suoi nomi, non “tecnici”. Ma il Pdl chiede anche altro, che siano accolti punti di politica economica che sono stati il cavallo di battaglia in campagna elettorale. La cancellazione dell’Imu, difficile che sia accolta, ma dal Pd c’è di sicuro la disponibilità a rivederla.
Appoggio da Scelta Civica, timidissima apertura dal Movimento 5 Stelle. I grillini sono lontani dal votare una fiducia ma sui temi vicini al Movimento “non staranno a guardare”, come dire che un’intesa si può trovare. Intesa sollecitata dallo stesso Letta con uno: “Scongelatevi!”.
Chiara la posizione di Sel e Lega, saranno all’opposizione. I nodi ci sono, una notte per vagliarli, sabato, ma più probabilmente lunedì, il governo.
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